Ognuno di noi, nel proprio portafogli, conserva almeno una carta di credito, strumento di pagamento in materiale plastico, tradizionalmente dotato di un dispositivo in grado di riconoscere i dati identificativi del titolare e dell’istituto bancario o finanziario emittente. Il sistema del credito intraprese una svolta nel senso dell’innovazione nel lontano 1914, quando la società Western Union fornì i suoi clienti più facoltosi di una carta metallica, primo esemplare di moneta elettronica. Ma l’anno che segna la nascita della carta di credito è il 1950, quando Diners Club Inc. introdusse la prima credit card che poteva essere usata per l’acquisto di prodotti e servizi, finchè nel 1958, l’American Express mise in circolazione la sua prima carta “Don’t leave home without it”. Gli anni 60 vedono il boom della carta di credito, mentre nel 1979, con i progressi nel campo dell’elettronica, le carte vengono dotate di una banda magnetica. All’esercente basta passare questa banda magnetica nel terminale per perfezionare l’acquisto. Oggi, però, l’industria delle carte di credito deve fare i conti con la paura del furto di identità e i crimini bancari online, che hanno portato ad una ricerca spasmodica di caratteri non riproducibili collegati al nostro corpo. Si è pensato a sistemi che riconoscano il volto, l’iride, l’impronta digitale, il tono della voce e perfino le lacrime, per arrivare a stabilire i canoni di una unica identità globale rintracciabile con un solo clic standardizzato e centralizzato. Un passo in questo senso è l’evoluzione di un ID biometrico voluto dalla MasterCard che, insieme alla compagnia norvegese Zwipe, introdurrà le prime carte di credito completamente biometriche, che diranno addio al PIN per lasciar posto ad un sensore di verifica fingerprint, per modalità di pagamento contactless, con un sensore di impronte digitali integrato. Per farla breve, sarà sufficiente tenere il pollice premuto sull’ID per le impronte digitali sulla carta di credito e passarla sopra un punto di pagamento. A transazione compiuta, la macchinetta emetterà un segnale acustico. È questo il futuro dei pagamenti biometrici, usare il pollice per effettuare un acquisto, avvalendoci di una tecnologia che fa si che i dati dell’impronta digitale del titolare vengano memorizzati direttamente nella carta di credito, non su un database esterno, abbattendo i rischi di clonazione. Quanto all’attivazione, questa avviene attraverso una semplice scansione delle impronte digitali che rende la carta di credito immediatamente utilizzabile in tutti i punti di pagamento contactless e senza nessun limite di valore. A meno che non ci sia un ladro che possa appropriarsi del nostro dito, nessuno riuscirà a usare la nastra carta.