imageLa storia di un genio dell’informatica non può essere dimenticata. Per tale motivo, in occasione del lancio sul grande schermo della pellicola “The imitation game“, oggi vogliamo parlarvi della storia di un uomo, il cui nome è associato alla “macchina di Turing”, modello teorico di elaboratore, precursore dell’attuale computer, e al “test di Turing”, una ricerca di criteri attraverso i quali distinguere un umano da una macchina attraverso le risposte che fornisce a questi criteri. È ritenuto unanimemente il padre dell’informatica, precursore dell’idea di “intelligenza artificiale”, e colui che ha daro forma al concetto di “algoritmo”. Tutto questo è racchiuso del nome di Alan Turing, scienziato nato a Londra il 23 giugno 1912 e ancora oggi celebrato in tutto il mondo. In particolare, la sua Macchina, benchè nata oltre cinquanta anni fa, rappresenta ancora oggi un modello di riferimento, con la sua capacità di rendere informazioni sulla possibilità di computare effettivamente un algoritmo. Attorno agli anni ’50, Turing scrisse “Computing machinery and intelligence”, bibbia dello sviluppo dell’intelligenza artificiale. Da allora la tecnologia ne ha fatta di strada, mettendo a punto sistemi di elaborazione sempre più sofisticati, ma il lavoro di Turing è senza dubbio da considerare il punto di scaturigine dell’intera informatica. Il 23 giugno 2012, Google ha celebrato il centenario del matematico con un “doodle” speciale, a lui dedicato e basato sulla “macchina di Turing”. Nonostante il successo, più che altro postumo, delle sue rivoluzionarie scoperte, la sua vita fu tutt’altro che semplice, anche e soprattutto a causa della sua omosessualità, che fu trattata come un crimine e perseguita con trattamenti forzati di ormoni. Tutta la sofferenza di Turing, dopo la condanna per omosessualità, si esaurì in una morte improvvisa per un avvelenamento occorso per aver addentato una mela al cianuro all’età di 41 anni. La curiosità è che, come sintomo della sua influenza sulla scienza dei computer, si è sostenuto che il simbolo di Apple, la famosa mela morsicata, fosse un tributo a Turing, ricostruzione poi negata da Steve Jobs.