Le icone del design italiano, come la Vespa Piaggio, la macchina da scrivere Lettera 32 della Olivetti, la Fiat 500, vedono affiancarsi ad esse la bicicletta senza raggi ideata dal talentuoso ingegnere campano Gianluca Sada. Brevettata nel 2010, anno in cui la Sada Bike ha vinto il premio IDEA-TO (nella categoria miglior tesi di laurea a carattere innovativo del 2010), questa innovativa due ruote si distingue dalle altre bici pieghevoli per un sistema che prevede delle piccole rotelle fissate al telaio permettendo ai cerchi di girare e, allo stesso tempo, di mantenerli in posizione, garantendo così il minimo ingombro in chiusura e il sistema di piegatura con un solo movimento. Il successo mediatico non si è fatto attendere nemmeno all’estero e, all’inizio del 2012, è stato terminato il prototipo, cui ha fatto seguito l’annuncio di voler avviare la produzione in serie della bici che, tuttavia, non è ancora approdata nel mercato, non tanto per la mancanza di investitori, ma a causa della scelta del luogo della produzione: infatti, il successo mediatico internazionale che ha investito la startup ha stimolato molte aziende, in particolare cinesi, le quali, alla promessa di avviare la produzione su larga scala del velocipide, affiancano la pretesa di voler costruire le bici in oriente. Ma l’obiettivo dell’ingegnere campano è quello di produrre la Sada Bike in Italia, perchè è quì che il progetto è nato e si è sviluppato, reso possibile da I3P, incubatore del Politecnico di Torino, che ha permesso a Sada di trasformare la sua tesi di laurea in una startup, il quale, da tempo, sta dialogando con diverse realtà italiane ed entro la fine dell’anno dovrebbe finalmente siglare un accordo con un partner finanziario e industriale. La produzione delle Sada Bike dovrebbe partire e se le premesse saranno rispettate ci troveremo di fronte ad un nuovo simbolo mondiale del Made in Italy. Ma cosa rende unico questo nuovo prototipo a due ruote rispetto alle classiche bici pieghevoli? La concorrenza, pur studiando biciclette bellissime, impiega ruote grandi, con difficoltà di trasporto, oppure si orienta verso una struttura più minuta e quindi adottando piccole ruote. La Sada Bike rappresenta, invece, il giusto compromesso, impiegando una bicicletta di dimensioni normali, con ruote da 26 pollici (e non 16, come quelle solitamente montate dalla concorrenza), con design hubless che permette di ripiegare il telaio inserendolo tra le ruote senza raggi, per massimizzare la portabilità. Il design dovuto alla mancanza di raggi è sicuramente il punto di forza più evidente, ma non è l’unico, poiché anche il packaging è rivoluzionario: proprio per l’assenza dei raggi, lo zaino che contiene Sada Bike lascia spazio al suo interno per altri oggetti, rendendo la struttura nel suo complesso un vero e proprio trolley. Sada Bike rappresenterà il design Made in Italy e il mercato saprà apprezzare questo prodotto che, nei tempi della globalizzazione, ha conciliato questa idea innovativa con la tenacia di quegli imprenditori che vogliono continuare a produrre nel nostro Paese.