È la filosofia Kando che ha ispirato la rivoluzione nell’ascolto musicale iniziata da Sony: lo stupore e l’emozione piacevole di fronte a qualcosa dall’eccezionale valore è alla base della nuova line-up di prodotti che Sony introdurrà nel mercato e che è stata presentata durante l’evento di presentazione #PlaySony qualche settimana fa’. Il colosso nipponico ha ripescato nella produzione del brand giapponese alcuni pilastri portanti rappresentati dai dispositivi audio portatili, dando maggior risalto alla qualità audio in un mondo in cui la facilità nella fruizione e nella condivisione della musica hanno rubato la scena a vinile, musicassette, walkman e quant’altro rievochi il gusto antico della buona musica. Basti pensare che nel luglio 1979 Sony presentava il Walkman, e, tra il settembre e l’ottobre 2014 la stessa azienda riproponeva in chiave moderna il medesimo dispositivo portatile, che, nel corso di questi 35 anni, ha visto ripetersi varie versioni, una più ammodernata dell’altra. L’ultimo ritorno è stato annunciato con il nuovo Walkman A15, che non solo è il lettore musicale più piccolo al mondo ma anche in grado di riprodurre i file non compressi in High Resolution Audio, contribuendo a restituire lo spirito della performance musicale originale. Nell’immaginario, il Walkman è un simbolo culturale dell’innovazione giapponese dell’epoca d’oro. Introdotto sul mercato nel ’79 (in Europa l’anno dopo), il Walkman ha cambiato il modo di ascoltare la musica, rendendola portatile e personalizzabile. Strumento per isolarsi, ovunque ci si trovi, immergendosi nella musica, il “Walkman effect” divenne anche un modo per per personalizzare l’ascolto, portandosi in giro cassette registrate a casa in mix tape. Walkman è diventato, nel tempo, sinonimo di musica portatile, che, negli anni, ha visto susseguirsi numerose reiterazioni del modello originale: sportivo ed impermeabile, riproduttore o registratore, ultra slim, versione pro con il DAT. Poi è arrivato il CD Walkman, il Mini Disc. E infine la versione per MP3, nonché quella telefonino. Ma a questo punto il prodotto-simbolo era già un altro: l’iPod, la massima espressione per l’ascolto di musica quando lo streaming era ancora confinato a pochi eletti e gli schermi touch non ancora dominanti, sul quale è calato il sipario proprio in questi giorni, a causa di come si è evoluto il mercato e le modalità di fruizione della musica. Ma adesso Sony cavalca l’onda dei DAP, Digital Audio Player che poggiano sulla consapevolezza che con smartphone e tablet la musica si ascolta male e che vale la pena avere un oggetto dedicato per la riproduzione ottimale dei suoni. Motivo per il quale Walkman a cassette ci ha abituati per primo a scambiare la qualità dell’ascolto della musica con la portabilità. Riuscirà il nuovo Walkman ad alta definizione a farci cambiare idea, 35 anni dopo?