Gli strumenti culturali della nostra epoca hanno stretto una forte alleanza con le nuove tecnologie per far fronte alla sfida formativa, aprendo la strada ad una evoluzione museale che, per mezzo di device mobili, reti, arte ed esperienze interattive, trasforma lo spazio culturale in un libro aperto, tutto da “leggere e vivere”. Ma quali sono i termini in cui le nuove tecnologie contribuiscono a questo continuo mmodernamento dell’ambiente museo? Precursore di questo processo di adeguamento ed esemplificativo dell’innovazione a cui stiamo assistendo è il famosissimo film ‘Una notte al museo’, che ha saputo anticipare uno scenario oggi più che possibile: l’esperienza straordinaria di vedere animarsi antichi bassorilievi, trovarsi coinvolti in litigi fra dee o in epiche battaglie, assistere a incontri ed eventi che ritroviamo sui libri di storia. Ecco dunque che il museo del futuro (oggi del presente) intende proporci straordinarie esperienze conoscitive attraverso musei e gallerie d’arte, quei luoghi che non si associano immediatamente all’innovazione tecnologica, ma che ci dimostrano come l’Internet of Everything sia in ciò che ci mostra il passato, guardando costantemente al futuro. E’ il caso di Cleveland Museum of Art, museo di arte antica, moderna e contemporanea in Ohio, Stati Uniti, fulcro del processo di rinnovamento che mette la tecnologia al centro dell’esperienza del visitatore, catapultandolo nel passato, permettendogli allo stesso tempo di mantenersi nel pieno del 21° secolo, se non oltre. Ma com’è possibile tutto ciò? Il merito principale è di una parete interattiva di 40 piedi per 5 di altezza, dove i visitatori possono toccare i pezzi esposti nel museo, in un’esperienza immersiva unica che si accompagna alle molte postazioni che permettono, volendo, di ammirare i pezzi esposti nei loro ambienti naturali, come cattedrali e foreste pluviali. I visitatori possono anche utilizzare i loro iPad o iPhone per ottenere ulteriori informazioni sulle mostre avvicinando il proprio device al pezzo e, avviamdo un’app dedicata, ArtLens, possono scegliere fra tre funzioni diverse: “Near You Now”, per conoscere l’interpretazione dell’opere d’arte in questione; “Tour”, per avere un’esperienza più strutturata nelle gallerie in un’volo d’uccello’ che permette una visione d’insieme; “Scan” per eseguire la scansione di oggetti d’arte bidimensionali. Il fine è quello di porre al centro dell’esperienza i visitatori in quanto persone in quello che è un mondo museale diverso dalla solita concezione che lo vede un ambienta statico e, spesse volte, noioso, cercando di formare un pubblico che si senta coinvolto, per i visitatori con tutti i livelli di conoscenza dell’arte.