imageFulcro dell’eterna disputa tra le corporation americane quali Amazon e Google, i droni, conosciuti anche come Sapr – sistemi aerei a pilotaggio remoto – sono il cuore della rivoluzione che sta avendo corso nel mercato delle consegne. Sta fiorendo difatti un sistema evoluto di veivoli unmanned, che trovano applicazione professionale in numerose attività, specialmente in ambito tecnologico (e non solo), ma che, per trovare un impiego che frutti al meglio e virtuosamente, richiedono una profonda conoscenza delle loro potenzialità. Proprio per evitare che l’Italia venga colta impreparata, Dronitaly, il primo evento italiano dedicato alle applicazioni professionali dei droni, occorso il 24 e 25 ottobre scorsi al Centro Congressi NH, Assago-Milano, ha offerto una cornice di congressi per approfondire gli aspetti regolamentari, tecnologici, economici e sociali dell’impiego dei Sapr. Una delle cose principali da sapere è che la tecnologia dei droni nasce nel fermento culturale delle università, tra gli appassionati di aeromodellismo. Muniti di apposite videocamere di rilevazione, i droni sono stati impiegati per l’individuazione di rifiuti pericolosi, ed anche l’industria dei pannelli fotovoltaici vede nella verifica tramite drone una soluzione economicamente sostenibile ai problemi di produttività: una telecamera a infrarossi riesce a sorvolare l’area identificando velocemente la zona con minore reazione solare, rendendo possibile preservare facilmente la sostenibilità ambientale con un semplice sguardo dall’alto. Nel contendersi il primato dell’impiego di droni, Google e Amazon vedono il debutto di Dhl, azienda tedesca leader nel campo della logistica, la quale ha annunciato che comincerà presto ad utilizzare i droni per consegnare medicinali e merci urgenti nell’isola di Juist sul Mare del Nord. Sembra proprio che, quella che poteva apparire come una attività fantascientifica, è oggi una realtà tangibile.

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