Per la serie “le dimensioni contano”, gli smartphone di ultima generazione stanno assumendo dimensioni sempre maggiori, mentre, in controtendenza, i tablet diventano sempre più piccoli, con i Personal Computer che assumono sempre più un ruolo marginale. L’evoluzione dei telefoni cellulari ha visto debuttare telefoni dalle dimensioni importanti passando man mano a dispositivi sempre più piccoli, segnando il corso di un’evoluzione che ha imboccato la strada diametralmente opposta a quella intrapresa. Ricordate il sempreverde Nokia 3310? Ebbene, pensate che il dispositivo in questione, che ha fatto la gloria dell’azienda negli anni 90, aveva il display con una risoluzione 84 x 48 pixel, un numero irrisorio se pensiamo che ad oggi esistono smartphone che vantano un display da 2560 x 1440 pixel. Tornando a parlare di dimensioni, se un tempo avere uno smartphone da 4 pollici era un’esagerazione, oggi gli smartphone più evoluti consentono di fare sempre più cose, rispondendo alle richieste di chi preferisce usufruire di contenuti e servizi in mobilità su schermi più ampi per una migliore visualizzazione e risoluzione. È da questa esigenza che si è dato corso alla produzione dei phablet, il dispositivo ibrido che ha le funzionalità di uno smartphone ma è grande quasi come un tablet e che solitamente ha una diagonale tra i 5,5 e 8 pollici. L’unico problema che pongono i phablet (il primo fu il Galaxy Note di Samsung) è quello di dove riporlo per portarlo con sé. Oltre alle borse, le alternative che si prospettano non sono molte, dato che gli indumenti hanno tasche perlopiù piccole che non permettono al phablet di starci oppure sono talmente strette che rischiano di danneggiare lo schermo. Ed ecco che anche la moda corre in aiuto della tecnologia, per fare felici e contenti i consumatori: infatti, il capo del Global Design di Levis, Jonathan Cheung, ha detto: “Il nostro mantra sarà sempre quello di progettare prodotti che rendono la vita un po’ migliore alle persone” mentre il progettista dei jeans Lee, Whitney Neary, sostiene che, per garantire la funzionalità dei propri capi, inizierà a considerare l’opzione di produrre jeans dalle tasche più capienti. Sul fronte tablet ci accorgiamo che il percorso evolutivo ha intrapreso la direzione diametralmente opposta, cercando di raggiungere l’obiettivo di tablet sempre più leggeri, sempre più sottili e soprattutto sempre meno ingombranti. Probabilmente, in un futuro neanche troppo lontano, potremo pensare allo smartphone come sostituto del tablet e a quest’ultimo come sostituto del PC. Esemplificativi sono quei dispositivi “ibridi” come Microsoft Surface, con tastiera separabile dal corpo visivo, permettendo di passare dal PC al tablet con una semplice mossa. Un mercato, quello di smartphone e tablet, che da creazionista è divenuto evoluzionista!