Nuove tecnologie, multimedialità e digitalizzazione sono fenomeni, concatenati tra loro, che pongono ed impongono l’esigenza di identificare e divulgare una serie di guidelines atte ad usufruire correttamente, ed in totale sicurezza, di questi servizi. Tra queste linee guida spicca senza dubbio quella relativa alla protezione dei dati. La privacy, in bilico tra sicurezza, efficienza e sviluppo, richiede alle nuove tecnologie di misurarsi con i valori fondamentali delle civiltà moderne; è inevitabile (anzi, forse è auspicabile) che l’innovazione tecnologica, come noi la conosciamo, penetri nel tessuto sociale, ma, d’altro canto, proprio le frontiere aperte del Web possono talvolta compromettere la privacy dell’utente. Antecedentemente all’avvento di internet prima, e dei Social Network poi, la presenza dei computer nel mondo era veramente limitata, aumentando in seguito esponenzialmente non solo in ambito lavorativo, ma anche domestico. E se a ciò si aggiunge il fenomeno Social, la questione si fa ancora più delicata: oggi giorno non solo abbiamo ragazzi (la famosa “generazione 2.0”) che pubblicano foto e video dei momenti più intimi della loro vita, ma anche genitori principianti, che non sempre sanno governare la Rete, utenti che installano l’app sbagliata solo perchè “gratis”, professionisti che mettono a rischio i loro contatti di lavoro, molestatori che pensando di essere protetti dall’anonimato. Queste sono solo alcune delle tematiche prese in considerazione dal Garante per la protezione dei dati personali che, nel maggio scorso, ha proposto consigli e soluzioni finalizzati ad aiutare e guidare la “generazione 2.0”, utenti alle prime armi, insegnanti e famiglie, esperti e manager nell’uso non solo dei social network , ma anche di tutte quelle piattaforme di messaggistica sociale istantanea, la cui crescita è andata di pari passo con la rapidissima diffusione di smartphone tablet e phablet, e delle “wearable technology” con il suo esercito di occhiali, anelli, bracciali e orologi “intelligenti”. Nel trinomio sicurezza, innovazione e privacy ci sono aspetti ed esigenze contrastanti, soprattutto in relazione alla vita reale e quella digitale, laddove la consapevolezza si fa sempre più necessaria.