imageIl robottino verde sarebbe pronto per la sua più importante evoluzione di sempre: Google l’ha presentata nel corso dell’evento I/O 2014 di San Francisco, facendo sempre riferimento alla nuova versione di Android come “L release” o semplicemente “L” e senza mai confermare quale sarà il nome completo, pur non mancando le ipotesi a riguardo. Quel che è pressochè certo è che l’appellativo sarà ancora fedele al tema dolciario, che ha visto in passato nomi come Cupcake, Donut, Eclair, Froyo, Gingerbread, Honeycomb, Ice Cream Sandwich, Jelly Bean e KitKat. C’è chi pensa a Lollipop, Lemon Cake, Licorice o Lemonade o ancora Lemonhead, marchio registrato dalla Ferrara Candy Company, azienda che dagli anni ’60 commercializza negli Stati Uniti piccole caramelle gialle al limone. Il design, rimasto pressoché invariato negli ultimi due anni e mezzo, ovvero dal lancio della versione 4.0 Ice Cream Sandwich di fine 2011, richiederebbe un restyling che sia però in grado di mantenere inalterate l’immediatezza e la facilità di utilizzo. Ogni singola schermata delle app dovrà essere studiata dagli sviluppatori per adattarsi perfettamente a qualsiasi tipologia di device, in modo responsivo, ovvero indipendentemente dalla diagonale del display. Questo permetterà ad esempio di avere lo stesso layout su smartphone e su tablet, così come sul televisore con Android TV e nell’abitacolo della vettura con Android Auto. La “L release” di Android cambia runtime system, sostituendo Dalvik con il nuovo ART. In termini pratici, questo si tradurrà in performance migliorate. È forse la novità più attesa dagli sviluppatori, che in questo modo potranno sfruttare appieno le potenzialità hardware messe a disposizione da processori e chip grafici, ottimizzando il codice delle applicazioni. Ma Big G ha pensato anche alla praticità, prendendo in considerazione il problema relativo alla durata della batteria e annunciando il debutto di Project Volta, un insieme di tool offerti a sviluppatori e utenti, il cui compito sarà quello di ottimizzarne l’autonomia. Battery Historian sarà invece un sistema di analisi che individuerà automaticamente le applicazioni e i processi che gravano maggiormente sulla durata della ricarica, intervenendo per porvi rimedio. Non solo: un’altra grande novità sarà la forte integrazione tra Android e Android Wear, tanto da poter sbloccare smartphone e tablet semplicemente avvicinando uno smartwatch. È in questo modo che funziona Personal Unlock, pensato per velocizzare l’accesso alla homescreen del sistema operativo, che di fatto solleva gli utenti dall’obbligo di inserire il PIN o di effettuare la tradizionale gesture di scorrimento ogni volta che si risveglia il dispositivo dallo standby. Il lancio della “L release”, che avverrà ufficialmente nel corso dell’autunno, rappresenterà senza ombra di dubbio il primo vero tentativo di rendere Android non solo e non tanto un sistema, ma un ecosistema, abbattendo i confini tra Android TV , Android Wear, Android Auto e i device di tutti i giorni, offrendo in tal modo agli utenti un’esperienza che consenta loro di passare da uno schermo all’altro in modo intuitivo, senza soluzione di continuità, unificando l’interfaccia tra i diversi dispositivi.