Si fa sempre più affollato il mercato dello streaming musicale e, gioco forza, la modalità di ascolto della musica alla quale eravamo abituati sta per cambiare. Niente più brani da conservare e archiviare, tutto passerà per lo streaming flessibile, che permetterà di ascoltare i brani senza scaricarli o, all’occorrenza, consentendone il download “momentaneo”. E presto anche Google debutterà in questo nuovo panorama musicale grazie a Youtube, il cliccatissimo sito di video sharing di proprietà di Big G, che sarebbe infatti pronto al lancio di un proprio servizio di streaming musicale a pagamento per l’ascolto di singoli brani e interi album, senza inserimenti pubblicitari e anche in modalità offline, e aiutare l’emersione di nuovi artisti, un po’ come fa Spotify. Il lancio è previsto per settembre e, nonostante il servizio non sia ancora partito, le polemiche a Mountain View sono già arrivate: pare infatti che YouTube sia dell’idea di bloccare i video delle case discografiche che non accetteranno termini e condizioni del contratto. Infatti, Google avrebbe stretto degli accordi con le principali case discografiche, che le etichette indipendenti si sarebbero rifiutate di sottoscrivere, non entrando così a far parte del servizio. In casa YouTube tutto tace sulla situazione contrattuale ma, in una dichiarazione ufficiale, la nuova piattaforma viene definita come “una boccata d’aria fresca per l’industria musicale”, confermando così che la musica in streaming si prospetta come il futuro immaginabile per l’industria musicale.