vintage-musicassette-ancient-used-over-white-background-34472254Era il 1962 quando la Philips inventò la musicassetta, un contenitore in plastica con due bobine che avvolgevano un nastro magnetico prodotto da Basf, il cui successo la elesse a regina dell’industria discografica per tutta la seconda metà del secolo scorso. Il boom arrivò nel 1979 grazie a Sony e al suo Walkman che, ambito come un iPod, permetteva per la prima volta di ascoltare musica ovunque e con buona qualità. E proprio per la stessa Sony pare sia riscoccata l’ora della musicassetta: il gruppo economico giapponese, infatti, durante la recentissima International Magnetics Conference di Dresda, ha presentato uno speciale tipo di nastro capace di contenere 148 GB per ogni 2.5 cm², ovvero un totale di 185 TB di dati. In parole povere, quasi 64 milioni di canzoni. Per creare questo nuovo nastro, Sony ha impiegato la deposizione sputtering, creando strati di cristalli magnetici sparando ioni di argon su un substrato polimerico. Indicazioni chimico-fisiche a parte, non è stata resa nota la data di lancio del progetto sul mercato, e se verrà effettivamente destinato all’industria musicale: la cassetta, infatti, è nata principalmente come un’enorme hard-disk per contenere dati di tutti i tipi. Sta di fatto, comunque, che nella battaglia per aggiudicarsi la supremazia nel mercato dei lettori musicali, dopo anni di egemonia incontrastata da parte dell’iPod, i 160 gigabyte offerti dalla Apple sembrano un’inezia rispetto all’innovativa proposta della Sony di riesumare la musicassetta della quale tutti sentivamo un po’ la mancanza.

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