È di un’azienda californiana, la Knightscope, l’idea di dar luce ad un robot che, stando a quanto trapelato fin’ora, sarà in grado di dare un forte sostegno alle forze dell’ordine: capace di muoversi autonomamente, di capire cosa sta succedendo attorno a lui, vedere, sentire, odorare e, quindi, inviando opportune segnalazioni alle forze armate, difendere le persone in difficoltà. Un prototipo di robot poliziotto, K5 Autonomous Data Machine non è solamente una “macchina” tecnologicamente avanzata da punto di vista mobile: le sue capacità, infatti, vanno oltre, permettendogli di memorizzare una quantità enorme di informazioni relative a chi e cosa incontra nel suo cammino, e tutto questo in tempo reale. Il suo equipaggiamento vanta videocamere per il rilevamento termico, riconoscimento ottico dei caratteri, riconoscimento facciale, sensori ad ultrasuoni, radar per determinare altezza, direzione e velocità degli oggetti e, in più, è in grado di creare una mappatura tridimensionale dell’ambiente. E, immancabili, GPS, sensori di prossimità e microfoni. Sono previsti inoltre sensori per la rilevazione della qualità dell’aria, con i quali il robot potrà “fiutare” agenti chimici e batteriologici. Alto circa 152 centimetri per un peso di circa 136 Kg, raggiunge una velocità di quasi 30 Km/h, K5 non è armato e non può intervenire in prima per sventare un crimine, ma può prevenirlo analizzando tutti i dati raccolti dai sensori. L’obiettivo infatti è ridurre il crimine del 50% con l’impiego di questo robot rivoluzionario, che, a quanto pare, debutterà ai Mondiali di calcio in Brasile.