La visione di un drone che sorvola le nostre teste potrebbe, in un prossimo futuro, non essere riconducibile unicamente alle consegne di Amazon, e, soprattutto, non è detto che a pilotarlo, a chilometri di distanza, non si tratti di un giornalista, magari seduto in redazione. Questa nuova frontiera del giornalismo si chiama Drone Journalism, che, con l’aiuto di piccoli aerei, renderà più agibile la possibilità filmare eventi ad alto rischio o zone difficilmente raggiungibili. Grazie alla capacità di registrare immagini in volo, i droni permettono ai giornalisti di avere una visione dettagliata e immediata di cosa accade, senza rischiare la propria incolumità, controllabile attraverso uno smartphone. Diversi studiosi ne hanno sottolineato le implicazioni positive nell’ambito del citizen journalism, ovvero l’attività giornalistica non professionale che prevede il coinvolgimento attivo dei lettori attraverso l’utilizzo dei nuovi media. “I droni”, sostiene l’autore dello studio, “potrebbero sostituire il noleggio degli elicotteri nell’ambito del giornalismo classico e del ‘citizen journalism’ risultando più economici e minimizzando del tutto i rischi legati alla sicurezza dei piloti”. Il drone journalism ha suscitato un ampio dibattito, durante il quale sono stati sottolineati alcuni elementi critici: primo fra tutti, la protezione dei dati raccolti durante l’attività documentaristica dei droni; in secondo luogo, la distanza da mantenere dalle persone: questo potrebbe significare, l’impossibilità di filmare “tutti” gli avvenimenti; in terzo luogo, il divieto di filmare luoghi che godono del diritto alla privacy, come le abitazioni private appunto. L’utilizzo dei droni implica la conoscenza della legislazione aeronautica poichè tutto ciò che va in aria è infatti regolamentato dalle norme del trasposto aereo. Un altro problema è rappresentato dalla diversità delle normativa tra Paese e Paese. Per questa ragione si è voluto sottolineare la necessità di ottenere linee guida omogenee sul territorio, quantomeno a livello europeo. Staremo a vedere se questa nuova frontiera del giornalismo diventerà realtà!