Il nostro cervello viene tratto in inganno ogniqualvolta ci troviamo immersi in una lettura per noi particolarmente intensa, ingannando così i recettori cerebrali tanto da immedesimarci nelle esperienze del protagonista. Un team di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology ha voluto approfondire la questione, sperimentandola con la progettazione di uno strumento, la  Sensory Fiction, un intreccio tecnologico che calza come una maglietta e che riflette meticolosamente i principi della narrativa sensoriale, un mezzo di trasporto della trama che coniuga l’umore e le emozioni del lettore, “lasciando sempre spazio alla sua immaginazione“. Un “testo a realtà aumentata” , capace di ritrarre i paesaggi del racconto ed impostare l’umore del lettore su un dispositivo indossabile, che consente di provare le stesse emozioni, sul piano fisiologico, del protagonista. L’esperimento è stato condotto con “La ragazza collegata” della scrittrice americana Alice Bradley Sheldon, meglio conosciuta con il suo nome d’arte James Tiptree Jr., usato dal 1967 fino alla sua morte. Insomma, un buon libro di fantascienza, dove si sperimenta una varietà di ambienti diversi ed emozioni, che vanno dall’amore alla disperazione completa. Niente di meglio per un autentico viaggio sensoriale attraverso la lettura. Quanto alle caratteristiche tecniche di questo rivoluzionario modo di intendere la lettura, che va’ ben oltre i classici ebook, la copertina del testo di 150 luci a Led e di dispositivi in grado di emettere degli effetti sonori che accompagnano la storia, senza contare le vibrazioni per influenzare la frequenza cardiaca, un altro piccolo apparecchio per il riscaldamento personale volto ad incidere sulla temperatura della pelle, e infine un sistema di compressione che si gonfia per imitare la sensazione costrittiva della paura.

La rivoluzione della lettura 2.0 è già innescata!