Il nuovo computer top di gamma di Cupertino avrebbe assunto forme completamente differenti rispetto al suo predecessore. Mac Pro è tornato ad essere una vera e propria presenza all’interno del parco prodotti Apple, cercando con prepotenza di ritagliarsi nuovamente uno spazio e il rispetto di tutti quelli che, visti i mancati aggiornamenti dal 2010, lo avevano lasciato in disparte. Un disegno nuovo, pulito e che nulla ha a che fare con il classico Mac Pro di cui tutti forse abbiamo immagine ben chiara in mente sin dai tempi del famoso PowerMac G5. Il nuovo computer disegnato dal pluripremiato Jony Ive sembra finalmente aver raggiunto la perfezione della forma. Analizziamone però gli elementi per capirlo al meglio. Esternamente Mac Pro è protetto da un guscio in alluminio che circonda per più del 90% il computer, ad esclusione della base, ancorata al corpo ma anch’essa rifinita in alluminio per dare continuità, e della sommità, che viene lasciata libera per due motivazioni: la prima è la funzione di passaggio dell’aria per il raffreddamento, mentre la seconda, molto cara a Steve Jobs sin dai tempi del primo Macintosh, è la funzione “handle”, ovvero maniglia, che permette il trasporto in comodità del computer. Il guscio è un elemento unico composto da 3 millimetri di alluminio spazzolato molto riflettente (forse troppo) che ripropone, sebbene distorte, le immagini dei luoghi in cui è imposto. La base, come detto, è rifinita nello stesso modo e propone una serie di aperture a spicchi che incidono questa scultura e permettono di catturare l’aria che, attraverso il condotto centrale, verrà poi portata in sommità in maniera davvero silenziosa. Tra la base e il guscio è presente un piccolo scanso che permette di notare che si tratta di due elementi distinti. Per quanto riguarda il retro, nella parte alta del guscio è impressa la famosa mela, logo dell’azienda californiana; subito sotto a questa, un’apertura si fa spazio nell’alluminio e permette all’utente di accedere alle varie connessioni presenti sul computer. Dall’alto al basso troviamo due ingressi audio da 3,5″ (una più orientata all’utilizzo di speaker esterni e una più dedita all’utilizzo di cuffie); quattro porte USB 3.0, disposte in due file da due; ben 6 porte Thunderbolt 2 disposte in due file da tre; due ingressi Ethernet, un ingresso HDMI e il tasto di accensione. Ai piedi di quest’ultimo si mostra infine l’ingresso per il cavo di alimentazione. Restando sul retro è molto bello notare come le USB, le porte Thunderbolt e gli ingressi Ethernet siano circondati da un rettangolo traslucido che emette luce bianca a computer acceso, così come le icone degli elementi. Il Mac Pro, sebbene sia di dimensioni contenutissime, risulta un computer desktop a tutti gli effetti ed ha un peso tutt’altro che trascurabile (ben 5 Kg)! Detto questo, trasportarlo grazie la maniglia formata in alto tramite la piega imposta all’alluminio della shell è molto comodo. Bisogna comunque dire che un computer desktop è fatto per rimanere al suo posto e quindi il suo peso può essere una variabile più o meno influente nel giudizio della macchina. Detto questo, è bello pensare che, questa volta, anziché essere relegato sotto la scrivania, sarà bello poter sfoggiare il computer desktop sopra il proprio banco di lavoro.Il risultato è una macchina estremamente elegante, forse addirittura più bella da aperta che da chiusa. Il cilindro viene scomposto in forme differenti: troviamo un prisma a tre facce su cui sono imposti i differenti elementi che compongono Mac Pro. Guardando frontalmente il computer: sulla sinistra, in primo piano, è presente il processore, mentre, sulla destra, si mostra quasi come un protagonista il disco SSD che permette l’archiviazione dei propri dati. Ruotando il computer e tornando sul retro, troviamo nuovamente le varie connessioni e gli accessi ai banchi RAM, che sono posti nella parte più tendente al retro dei lati. L’accesso a questi elementi è relativamente semplice e permette agli utenti di customizzare la random access memory del proprio compagno di lavoro fino ad un massimo di 64 GB di memoria. Ultima nota di colore va dedicata al luogo di assemblaggio di questo Mac Pro, completamente disegnato e prodotto in territorio statunitense. Questa è sicuramente un’informazione che può sembrare marginale ma può essere un segno che mostra quanto Apple voglia che questo prodotto sia perfetto e controllato in ogni sua parte ed è per questo che tiene vicino a sé l’assemblaggio di questa macchina. Quando si parla di computer Apple, la prima cosa da fare è non lasciarsi ingannare dalle apparenze; Mac mini ne è un esempio: è un dispositivo molto compatto ma comunque dalle interessanti prestazioni; lo stesso discorso vale per MacBook Air, che nella sua configurazione top di gamma può ritenersi un computer da lavoro di tutto rispetto, merito soprattutto dell’elevata ottimizzazione del sistema operativo OS X. Un altro esempio che abbiamo visto assieme è il MacBook Pro con Retina Display e, per chiudere il giro, è arrivato il momento di parlare di Mac Pro. L’hardware che monta è quello di una workstation, dunque prettamente pensato per un uso professionale. Quindi, se le vostre esigenze sono quelle di scrivere testi su Microsoft Word piuttosto che su Pages, forse è il caso che puntiate a qualcosa di decisamente più economico: tutta la potenza di questo computer potrebbe risultare sprecata poiché le mansioni quotidiane come la navigazione, la stesura dei documenti e la gestione delle fotografie sono compiti che non dipendono tanto dalla potenza di CPU e GPU. Un computer di livello eccellente, con buona versatilità, in grado di portare dei grossi miglioramenti e grandi velocità nel lavoro di certe fasce d’utenza tra cui fotografi, video editor, musicisti, architetti, designer e molti altri.