L’ultima frontiera della fotografia si chiama Time-Lapse, termine di derivazione inglese, che significa “fotografia ad intervallo di tempo”, e ricalca quella tecnica cinematografica in cui ciascun fotogramma del filmato viene catturato in un lasso di tempo più lungo di quello in cui viene visualizzato, velocizzando così tanto lo scorrere del tempo, al punto di permetterci di notare qualcosa che nella quotidianità ci verrebbe impossibile, proprio a causa di questa differenza. E’ quindi il metodo di cattura migliore per immortalare la bellezza di un’aurora boreale, poiché descrive perfettamente lo scorrere del tempo.Come si ottiene un filmato in time-lapse? Si processano una serie di fotografie che vengono scattate in sequenza per poi essere montate in un unico filmato. Se parliamo però di filmati prodotti a livello professionale, c’è da dire che vengono fatti con l’ausilio di videocamere e fotocamere dotate di dispositivi di regolazione del tempo di cattura del frame, i cosiddetti intervallometri. Come anticipato, il time-lapse è particolarmente utilizzato per i documentari naturalistici. Grazie a questa tecnica cinematografica infatti è possibile documentare alcuni eventi che non sono visibili a occhio nudo e la cui spettacolarità deriva dalla loro evoluzione nel tempo, altrimenti poco percettibile dall’occhio umano. A parte l’aurora boreale, il time-lapse è perfetto per il movimento apparente del sole e delle stelle nel cielo e per il trascorrere delle stagioni. Le attrezzatura indispensabili per realizzare un time-lapse richiedono una fotocamera, sia essa quella di un telefonino, una compatta, o una reflex digitale. Ovviamente, la qualità del risultato finale sarà migliore tanto più di qualità sarà l’attrezzatura impiegata. Si può iniziare a sperimentare con questa tecnica anche per mezzo di un iPhone (grazie all’applicazione TimeLapse di xsister.net Android (Time-Lapse – Lite) oppure Windows Phone 7 (Timelapse).
Questi mini software installano di fatto un intervallometro software che forza il cellulare ad uno scatto ogni “x” secondi, producendo alla fine un video che unisce gli stessi in una sequenza velocizzata. Le fotocamere compatte, invece, possono regalarci già ottime soddisfazioni, a patto però di avere un intervallometro integrato per essere programmate ad uno scatto ripetuto nel tempo ad intervalli regolari. Infine, come già accennato, serve un intervallometro, un piccolo apparecchio in grado di far scattare l’otturatore della propria fotocamera ogni x secondi, per x volte (anche infinite). Può essere esterno, o integrato nella fotocamera. Una volta scattate le centinaia di fotografie utili per la composizione finale, sarà necessario utilizzare un software per “assemblare” la sequenza, come PhotoLapse3 (gratuito, buono per un utilizzo di base), QuickTime Pro, Adobe Lightroom 3 con LRTimelapse, e tutta la suite Adobe a salire. La cosa importante, però, è prendere coscienza del fatto che, se è vero che servono solo 30 minuti per capire i fondamenti della realizzazione di un time-lapse, bisogna avere tanta voglia di sperimentare, provare e imparare costantemente nel tempo per farne uno davvero bene.
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