L’aeroporto del futuro sta arrivando: la trasformazione delle tecnologie rivoluziona il modo in cui è pensato e progettato uno scalo aereo che deve gestire milioni di passeggeri ogni anno: social media, tecnologie per la mobilità, nuovi strumenti per il riconoscimento biometrico, big data e cloud computing sono le nuove chiavi di lettura. Un boom che trasformerà gli aeroporti in luoghi ancora più avveniristici di quanto già non siano. A dirlo è l’ultimo Airport IT Trends di Sita, la supercooperativa internazionale leader mondiale nelle soluzioni tecnologiche e nei servizi di telecomunicazione per il comparto aereo.Il viaggio per i passeggeri del futuro è dunque destinato a essere sempre più caratterizzato dal piano mobile. Entro il 2016, infatti, circa il 95 per cento degli aeroporti ha in programma di investire in nuove applicazioni mobili per fornire informazioni in tempo reale sullo stato dei voli, sull’offerta dello scalo e per orientarsi all’interno di esso, magari tramite programmi a realtà aumentata.Non solo smartphone & co, però: nel giro dei prossimi tre anni i top manager degli aeroporti mondiali prevedono una diffusione massiccia di sistemi self service per l’imbarco bagagli, con oltre l’80 per cento degli scali che offriranno la possibilità di stamparsi l’etichetta per il bagaglio e bag drop con assistenza. Una procedura, quindi, più attenta della cosiddetta “business intelligence” per l’elaborazione di dati in informazioni utili e fruibili, che consentano all’aeroporto di adattarsi al traffico aereo e umano, quasi mutando forma e struttura in base alla situazione.La disponibilità a usare le nuove tecnologie c’è. Le sperimentazioni sono in corso. Dai sistemi di orientamento negli aeroporti tramite app di realtà aumentata che consentono ai passeggeri di “vedere” tramite l’occhio del telefonino dove andare (in sperimentazione all’aeroporto di Copenhagen) ai sistemi per la gestione dei flussi dei passeggeri basati su Nfc del telefonino: lo scalo di Tolosa utilizza questo sistema per “capire” quanti passeggeri sono in coda a un varco, mentre l’aeroporto di Miami utilizza gli Nfc sia per il check-in self-service che per il controllo di identità al varco di accesso. Agli Nfc adesso si sta unendo anche il Bluetooth a basso consumo. Poi, gli occhiali di Google vengono usati per l’assistenza ai passeggeri senza le code: il personale gira, legge il biglietto con Google glass, “vede” le informazioni e aiuta il passeggero senza bisogno di un Pc o una postazione fissa. L’aeroporto di Dublino invece sperimenta tecniche avanzate di biometria come il riconoscimento dell’iride: i passeggeri superano i controlli in 7,5 secondi. A Vienna invece è in sperimentazione un sistema di gestione totalmente digitale e “fai da te” dei bagagli: si fa check in da casa, sul telefonino o al chiosco; si etichetta il bagagli al chiosco e lo si consegna (self baggage drop) senza passare dagli operatori. La gestione è dematerializzata: codici via email tracciano il bagaglio anche se smarrito.Si viaggia insomma, come già è regola in molti aeroporti del mondo, verso l’addio al check-in canonico.