dna
I ricercatori dell’Università di Washington hanno sviluppato un nuovo linguaggio di programmazione che, a differenza dei linguaggi tradizionali utilizzati per scrivere i codici informatici come Phyton o Java, può essere utilizzato per programmare le molecole del DNA e altri composti chimici che interagiscono in ambienti in vitro, attraverso un’apparecchiatura che guida chimicamente il processo di formazione delle molecole all’interno delle cellule stesse.Per lo sviluppo di questo linguaggio si sono basati sul linguaggio di programmazione per la chimica in vitro, utilizzato per aiutare a raggiungere il prodotto desiderato durante le reazioni chimiche, in cui viene sfruttato un modello matematico per la creazione di DNA per realizzare le molecole desiderate. Questi ricercatori stanno rendendo questo linguaggio il più flessibile possibile, in modo da poter essere sfruttato per più funzioni, senza dover creare un linguaggio per ogni singolo impiego, genetico, biochimico o della chimica di base. All’interno del corpo umano e di altri organismi esistono già complesse reti molecolari che aiutano a regolare le cellule e il corpo nel suo complesso. Ora si cerca di progettare sistemi sintetici che si comportino come quelli biologici, e che possano svolgere funzioni all’interno del corpo. Le applicazioni mediche sono ancora lontane, ma in futuro si possono immaginare molecole in grado di autoassemblarsi all’interno delle cellule, programmate per individuare le anormalità e reagire di conseguenza, magari producendo medicinali direttamente all’interno della cellula stessa.Per realizzare un sistema perfettamente funzionante, i ricercatori Kalvins e Seelig, che hanno ricevuto un finanziamento di 2 Milioni di dollari tramite l’ NSF Aaward, stanno lavorando sulla creazione di sistemi artificiali che si comportano come quelli biologici per la creazione di molecole di DNA per ogni funzione specifica.Questo meccanismo può essere attivato in sistemi biologici di autoassemblaggio di molecole all’interno di una cellula che risponde ai cambiamenti, garantendo così il corretto funzionamento delle cellule stesse durante la creazione artificiale mi molecole desiderate. Purtroppo questa tecnica è ancora in via di sviluppo e non è ancora pronto per l’uso medico, ma promette di rendere la cellula il prossimo “laboratorio” di creazione di molecole ad hoc.