roboticaChe un robot possa capire cosa è il concetto di delicatezza e applicarlo nella presa di una struttura fragile e, appunto, delicata può sembrare una faccenda riservata alla fantasia. Eppure , presso l’Auditorium S. Salvatore, al Festival della Scienza di Genova, i ricercatori del Centro di Ricerca “E. Piaggio” dell’Università di Pisa presenteranno una mano robotica capace di prendere una fragola.La mano, che si chiama Pisa-IIT SoftHand, si presenta come una novità assoluta nel panorama degli arti robotici e delle protesi, perché combina in modo efficace robustezza e flessibilità, in un prodotto che si sostiene abbia un costo molto contenuto. La struttura è in materiale plastico ed è stata ottenuta attraverso tecnologie di costruzione additive, cioè tramite una stampa 3D, che ha permesso di conferire alla mano robotica un disegno innovativo, costituituendola di elementi che riportano direttamente alle articolazioni umane.La prima importante novità è che il motore può essere comandato direttamente dal muscolo del braccio dell’utente, non solo nell’esecuzione del movimento, come per esempio prendere o lasciare un oggetto, ma anche nell’intensità della presa da realizzare.Ma il Centro di ricerca Piaggio non si è fermato a questo: una ulteriore linea di ricerca concerne le sensazioni che scaturiscono quando si toccano gli oggetti, come ad esempio la ruvidità di una superficie. Nella mano robotica queste sensazioni sono restituite grazie a degli accelerometri posti sulla punta delle dita, che inviano ai muscoli dell’avambraccio delle vibrazioni diverse a seconda della levigatezza della superficie toccata. Le vibrazioni sono le stesse che sentiremmo con i nostri polpastrelli fatti scorrere sopra gli oggetti.
In questo modo la mano robotica potrà cogliere le fragole ma solo quando sarà il momento giusto!