BiotecnologiaSono due le rivoluzioni tecnologiche che si profilano all’orizzonte, per un prossimo futuro che sa di fantascienza: quello dei computer ‘viventi’, fatti di circuiti e molecole biologiche, e quella dell’internet ‘degli oggetti’, un web che permetterà a macchine e apparecchiature di comunicare tra loro istantaneamente per semplificare la vita degli esseri umani.E’ il futuro dei transistor sempre più piccoli, che saranno grazie ai nuovi materiali come il grafene, chip ancora più sottili e sovrapposti come una millefoglie: la corsa alla miniaturizzazione continuerà senza sosta, per approdare alla vera rivoluzione, quella che, fra una cinquantina di anni, farà in modo che le strade dell’informatica e della biologia si incrocino.La biologia nei sistemi informatici aprirà strade inimmaginabili per la tecnologia che conosciamo oggi: si pensi alle potenzialità di un semplice organismo unicellulare come il protozoo che, pur essendo privo di sistema nervoso, ha una enorme capacità di processamento delle informazioni. Potremo avere potenti computer quantistici che usano molecole simili al Dna ma dotate di basi diverse, per evitare una contaminazione con i veri esseri viventi.Basterà invece attendere ancora un paio di decenni per vedere compiuta un’altra rivoluzione che sta muovendo ora i suoi primi passi, quella dell’internet degli oggetti, che ci permetterà di avere veicoli, oggetti di casa, sensori nelle fabbriche, che saranno capaci di comunicare fra loro ad alta velocità per eseguire in maniera automatica dei compiti.Tutto questo lo afferma il fisico italiano, Faggin, l’inventore del primo microprocessore.
Per poter dire che il futuro delle biotecnologie sarà in parte made in Italy.