1Uno dei segni maggiormente tangibili del futuro più visionario è quello delle macchine volanti: non c’è stato film di fantascienza che non le abbia prese in considerazione, ed ora, grazie all’ultima trovata di Uber, questo simbolo futuristico potrebbe diventare una realtà ben presente nella mobilità cittadina. La società di ride sharing, infatti, ha presentato un documento – intitolato ‘Elevate‘ – in cui spiega le caratteristiche del suo ultimo sogno, quello delle flying cars. L’idea è quella di progettare, realizzare e rendere operativi dei taxi aerei a decollo e atterraggio verticale, mossi da propulsione elettrica, in grado di evitare le code del traffico cittadino e capaci di raggiungere qualsiasi destinazione in modo agevole. In altre parole, si tratta di velivoli VTOL (Vertical Take-Off and Landing) che potranno percorrere fino a 160 Km con una velocità massima pari a 240 Km/h. Queste ‘macchine del cielo’ sono una sorta di ibrido fra droni e mini aerei, che dovrebbero permettere di spostarsi liberamente nei cieli delle metropoli riducendo di molto i tempi degli spostamenti, sfruttando come basi i tetti dei grattacieli, che dunque diventerebbero piattaforme di decollo e atterraggio, altrimenti dette ‘vertistops‘ o ‘vertiports‘.  La realizzazione del progetto, secondo Uber, consentirebbe di ridurre, oltre al traffico, anche le emissioni di CO2 perché i mezzi saranno a propulsione elettrica. Quanto all’esperienza di guida, inizialmente il comando sarà nelle mani di un conducente umano, ma non è da escludere una futura evoluzione self-driving della tecnologia, anche in considerazione del fatto per cui gli attuali aerei di linea e i voli commerciali sono già in grado di percorrere lunghe distanze affidandosi al pilota automatico di bordo. Se, però, i tempi di percorrenza delle tratte che i Taxi Elevate di Uber sono velocissimi, il progresso in questo settore è storicamente lento. Il primo scoglio è infatti rappresentato dalle regole ferree degli enti dei trasporti aerei, come quelle della Federal Aviation Administratiom (Faa) statunitense, complice la circostanza per cui i Velivoli VTOL sono, dal punto di vista delle certificazioni, nuovi. Tra le altre barriere, si trovano le tecnologie delle batterie e di ricarica, l’efficienza dei veicoli, le loro performance (e l’affidabilità), la sicurezza, e i costi. Insomma, la strada – o meglio, la rotta – sembra ancora lunga.

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