img_6570La capacità di comunicare, nel complesso quadro contemporaneo, costituisce uno dei principali significati attrattivi di uno spazio architettonico. L’illuminotecnica è senza dubbio una delle materie che meglio si prestano ad un approccio agli spazi ed agli oggetti che potremmo definire “sensoriale”, in grado cioè di spiegarci la forma di ciò che vediamo attraverso le nostre reazioni emotive. In questa cornice, sfruttare i segnali esistenti da elettrodomestici potrebbe trasformare le pareti in superfici interattive. Come? Ce lo spiega un team di Microsoft Research, che ha saputo trasformare il corpo umano in una antenna in grado di ricevere i disturbi elettromagnetici. L’interferenza elettromagnetica, infatti, è ovunque, anche tra mura domestiche: proviene dagli apparecchi e dai sistemi elettrici, dalle anenne e così via. Il progetto vuole sfruttare questo “rumore ambientale” in maniera conveniente, al fine di poter controllare tutti gli apparecchi elettronici, dal canale della TV alla temperatura dell’ambiente tramite i termostati. I loro esperimenti dimostrano che l’interazione umana con il rumore è effettivamente prevedibile, al punto che può essere usato per capire dove si trova una persona, ciò che la stessa sta facendo e, dunque, anche se una mano è stata posta su di una parete. Questa prevedibilità potrebbe consentire agli utenti di controllare l’illuminazione domestica, il volume dello stereo e la temperatura dell’ambiente, semplicemente toccando le pareti in un certo modo, perseguendo l’idea di spostare le funzionalità di switching anche sulla parte più bassa di una parete, rendendola in tal modo accessibile anche ai bambini piccoli. La domotica viene considerata un passo evolutivo naturale in quanto la superficie di ingresso è la casa stessa, ma invece di andare a cercare un telecomando, sarebbe possibile toccare due volte sul muro per cambiare canale alla TV. Il prossimo passo sarà quindi la costruzione di un sistema di lavoro interattivo. Attualmente la squadra si sta occupando delle sfide di ingegneria che si verificano quando un utente si muove in un ambiente meno controllato rispetto a quello utilizzato nei loro esperimenti. Qualcosa di simile, seppur senza il contatto fisico tra la parete e l’utilizzatore, è già sul mercato: Vimage, azienda italiana che opera nel settore delle nuove tecnologie per attività dì marketing e branding, pubblicità e promozione, realizza soluzioni multimediali interattive e multi-sensoriali che coinvolgono emotivamente gli utenti e veicolano dei contenuti in maniera immediata e facilmente fruibile, tra le quali spiccano le superfici interattive Next di Vimage, sviluppate grazie ad una tecnologia proprietaria che consente interazioni di tipo touchless, in base alla quale gli utenti sono in grado di interagire con dei contenuti digitali senza alcun contatto fisico con la superficie: si potranno avere così pareti o pavimenti che mutano al passaggio delle persone, tavoli che interagiscono ad una semplice gestualità, e molto altro ancora. Finalizzato alla creazione di proiezioni interattive verticali, Next.Screen dona vita a pareti virtuali dove scenari multimediali di vario tipo interagiscono al passaggio delle persone con effetti visivi e sonori particolarmente suggestivi tramite speciali sensori in grado di rilevare la presenza delle persone e attivando il sistema sulla base dei loro movimenti. I contenuti visualizzabili non sono solo di acceso realismo ed elevata qualità grafica, ma sono anche tridimensionali ed altamente personalizzabili: è infatti possibile scegliere lo scenario tra un’ampia gamma, o crearne uno ad hoc per comunicare attraverso immagini, figure, effetti astratti, loghi e quant’altro di scenografico vi passi per la mente!