Un settore relativamente nuovo ci sta portando una ventata di novità non trascurabili in questa calda estate: il riferimento è alla tecnologia eolica, in cui, sempre più di frequente, si assiste alla realizzazione di progetti vasti e di notevoli dimensioni. Fattore, questo, che a ben vedere complica l’opera umana da un punto di vista manutentivo: siamo infatti abituati a vedere quelle imponenti pale eoliche che possono raggiungere una lunghezza anche a 300 metri, rendendo di fatto estremamente pericoloso un’accurata ispezione da parte del personale addetto in caso di danni o malfunzionamenti alle turbine. Le soluzioni fino ad ora impiegate per risolvere questo problema sono state diverse, tra le quali l’impiego di un telescopio ad alta risoluzione per l’ispezione sistematica degli eventuali guasti, o l’azione, portata a compimento da parte di tecnici specializzati, di una scalata con tanto di vera e propria arrampicata sull’imponente aerogeneratore. Quest’ultima possibilità ha fornito il giusto spunto per due importanti società statunitensi, la General Electric, specializzata nella ricerca di soluzioni per le energie e le tecnologie innovative e l’Helical Robotics, specializzata nel settore della robotica, dalla cui collaborazione è nato il primo robot dedicato a sostituire l’attività dell’uomo su percorsi a rischio. Si tratta di un piccolo automa scalatore, un robot dotato di una fotocamera digitale e in grado di arrampicarsi, tramite un sistema di magneti integrati, sulla lunga superficie metallica verticale delle infinite e possenti torri eoliche fino a raggiungere le lame e i rotori delle stesse. Il mini-robot, chiamato HR-MP20, è stato integrato con cinque magneti al Neodimio, potente metallo paramagnetico, che permettono l’azione di aggancio alla torre aerogeneratrice fino ai 2,3 metri di diametro. Studiato attraverso un design leggero, di facile utilizzo e trasporto, con altezza di 33,27 cm e dimensioni di 60.7 x 64.7 cm, HR-MP20 è dotato di un sistema di trazione integrale che ne favorisce la migliore manovrabilità e di un sistema di adesione magnetica che non intacca la superficie di lavoro. Opzionalmente può essere integrato con dispositivi quali telecamere, sensori o telescopi atti all’ispezione delle locazioni prestabilite. HR-MP20 viene gestito da remoto tramite bot controllati via radio in modalità wireless, pesa 19 kg e, nel corso della salita, può trasportare fino a 9 kg distribuiti fra sensori o altra attrezzatura necessaria, raggiungendo una velocità stimata in circa 13,3 metri al minuto in condizioni di temperatura compresa tra i -10° C e i 50°C. Il piccolo robot si renderà particolarmente adatto a sostituire l’uomo nel corso di operazioni a grosso rischio per la propria sicurezza personale, nell’ambito di un lavoro minuzioso ma certamente in un contesto pericoloso, soprattutto nel caso di condizioni climatiche instabili. I progressi tecnologici guidano certamente il futuro sempre più verso il rinnovabille e nei confronti di una maggiore efficenza energetica.