Il ciclo del sole sta per terminare e, dopo 11 anni di intensa attività, dovrebbe andare a riposo; prima però sembra aver deciso di regalare un ultimo colpo di coda, con un’inaspettata attività magnetica che si ripercuoterà anche sulla terra: una tempesta magnetica ha fatto partire una nube di particelle che una volta espulsa dalla nostra stella è arrivata sul nostro Pianeta tra l’1 e il 2 agosto scorsi, per poi ripetersi inaspettatamente il giorno successivo, causando non pochi problemi a tutte le apparecchiature elettroniche, nonostante la bassa intensità del fenomeno. L’agenzia statunitense per l’atmosfera e gli oceani (Noaa), aveva stimato con una probabilità del 65% che questa tempesta geomagnetica sarebbe stata in grado di mandare in tilt i nostri satelliti e quindi interrompere le comunicazioni sulla terra, causando non pochi danni, ma anche qualche piccolo regalo: per i più temerari, infatti, è stato possibile ammirare ai poli delle spettacolari aurore boreali, che sono una delle conseguenze delle tempeste magnetiche. A rendere singolare la terza giornata di tempesta magnetica è stato il fatto che i due fenomeni siano avvenuti a poca distanza l’uno dall’altro. Un accadimento simile era occorso nel luglio 2012, quando ben tre bolle di plasma furono scagliate nello spazio dal Sole e si accelerarono l’un l’altra, arrivando a viaggiare a oltre 2.000 chilometri al secondo, ma che, per fortuna, non colpirono la Terra. Ma da cosa scaturisce questo particolare fenomeno? Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di raggi X che disturbano la ionosfera (quella parte dell’alta atmosfera dove ioni ed elettroni sono presenti in quantità sufficiente da modificare la propagazione delle onde radio ad alta frequenza che la attraversano) aumentando di molto il numero di atomi ionizzati e di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello spazio verso la Terra. Questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto. Quando avvengono queste esplosioni (le “tempeste magnetiche“, appunto) la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare black out temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Insomma, in questo caldo inizio di agosto, oltre alle previsioni meteo terrestri, dovremo preoccuparci anche delle previsioni meteo solari e delle possibili conseguenze della nube di particelle solari. Molte delle nostre attività quotidiane, infatti, sono strettamente legate al flusso di dati in arrivo dai satelliti artificiali in orbita intorno alla Terra, a partire da quelli delle telecomunicazioni.