Da quando è stata introdotta per la prima volta la connessione per il telefono cellulare alla rete 4G, la comunicazione mobile è cambiata in modo vorticoso, tanto che si sente già parlare di “rete 5G“, che promette velocità da 100 a 1000 volte superiori a quelle 4G. Ciò significa che, prima di quanto immaginiamo, i nostri dispositivi saranno ancora più efficienti di quanto già non siano. Infatti, il passaggio dall’attuale quarta generazione (in cui per “generazione” si intende, in modo molto generico,l’insieme di requisiti che determinano la compatibilità con un certo standard) al 5G sarà principalmente (seppur non esclusivamente) un incremento in termini di velocità: la connessione alle reti 5G mira principalmente ad ottenere stabilità, conuna velocità le cui stime negli ultimi anni sono variate diverse volte in modo sensibile, ma che probabilmente si aggireranno intorno ai 10 Gigabit per secondo (Gbps) Per capire meglio a cosa andiamo incontro, facciamo un passo indietro: le reti di seconda generazione (2G) nacquero nel 1991 come un insieme di standard che regolavano la telefonia mobile, senza particolari preoccupazioni riguardo la trasmissione dati. Con la terza generazione, 3G, ci si concentrò non solo sulla voce, ma anche su Internet e TV in mobilità e videochiamate. La connessione 4G fu invece progettata per migliorare in aspetti come la telefonia via IP (VoIP), la videoconferenza e il cloud computing, oltre che sul video in streaming e il gioco online. Con le reti 5G sarà addirittura possibile scaricare un intero film in pochi secondi; parola da Ted Rappaport, direttore del centro di ricerche NYU Wireless (Scuola Politecnica di Ingegneria, Università di New York). Oltre all’aumento di velocità e throughput, comunque, con la connessione di quinta generazione arriveranno anche comunicazioni più efficienti tra diversi dispositivi. Per esempio, una casa intelligente con molti sensori connessi in 5G non avrà bisogno di una grande throughput per inviare i dati dall’altra parte del mondo, ma sicuramente di tempi di risposta molto ridotti. I dispositivi 5G individueranno e sfrutteranno le giuste frequenza per ogni tipo di messaggio, rendendo così più efficiente la comunicazione. Ci sono, dunque, due diversi spiriti che animano lo sviluppo della nuova frontiera della connessione: da una parte si punta all’incremento delle prestazioni, e dall’altra a una più ampia “iperconnessione” che vede un collegamento globale di miliardi di persone e dispositivi (il famoso Internet of Things). Ora la fatidica domanda: quando potremmo fruire della connessione alle reti 5G? L’introduzione del nuovo standard per le telecomunicazioni avverrà, secondo le stime più ottimistiche, non prima del 2019. L’interesse dei colossi tech per lo standard 5G, comunque, non si è fatto attendere: Google – per il tramite della società Google Titan, divisione nata dall’alleanza con la Titan Aerospace – sta effettuando delle prove per tentare di far connettere il mondo ad Internet con l’utilizzo di droni che volano da soli, testando una tecnologia molto sofisticata che si basa su delle microonde che aumenterebbero la velocità di connessione di ben 40 volte la connessione della quarta generazione: il 5G. Il nome in codice è SkyBender, e riguarda droni dalle dimensioni di veri e propri aerei, in grado di riuscire a trasportare i ricetrasmettitori che daranno origine alla connessione 5G. Insomma, ciò che chiamiamo comunemente “presente” è stato il “futuro” dei migliori film di fantascienza. Certo, rispetto a quelle pellicole, il mondo che ci circonda è molto diverso e, sotto alcuni aspetti, potrebbe risultare deludente per un “viaggiatore del tempo” che dovesse partire dagli anni ’70 e ritrovarsi nel 2016. Chissà che, fra qualche anno, i sogni che animavano le menti dei registi di quei film che ci hanno fatto sognare, diventino la quotidianità.