In un mondo come quello di oggi, dove tutti abbiamo in tasca uno smartphone, si sente sempre più la necessità di implementarli con gli strumenti che ci circondano. Tra questi la stampante 3D, oggetto del desiderio di molti, ma ancora gingillo riservato a pochi. Non per molto, però: grazie al genio di due italiani, infatti, la stampante 3D per smartphone OLO diventerà parte integrante del device (e, quindi, di noi). Compatibile con Windows, iOS e Android, OLO utilizzerà delle resine particolari, di diversi colori e opacità, da versare su di una apposita vaschetta in vetro (trasparente) posizionata sopra lo smartphone. Concetto, questo, alla base del funzionamento della piccola stampante 3D ad oggi ben conosciuto, in grado di rendere facile e veloce la stampa in tre dimensioni per chiunque possegga un telefono di ultima generazione. A livello pratico, la stampante è composta da 7 pezzi oltre ad un piccolo motore alimentato a batterie. Durante il processo di stampa, viene interamente sfruttata l’elettronica dello smartphone dell’utente finale, che, attraverso un’app gratuita, può caricare i propri file, gestirli e lanciarli in stampa. Utilizza una tecnologia a fotopolimero, con cui è possibile realizzare oggetti di dimensioni contenute: 7,6 x 12,7 x 5 centimetri. Una volta caricato il modello 3D che si intende stampare sul cloud della propria stampante 3D OLO, sarà possibile far partire la stampa 3D direttamente dal proprio smartphone attraverso un’apposita applicazione. Lo smartphone andrà poi posizionato nel suo alloggiamento all’interno della stampante. Durante il processo di stampa, lo smartphone emetterà dei “flash” di luce attraverso lo schermo, andando quindi a sinterizzare la resina. Grazie all’applicazione, poi, si possono condividere le proprie creazioni 3D, scaricare i modelli open source e offrire le proprie capacità progettuali alla community. Quindi oltre a essere la prima stampante 3D tascabile, per smartphone, OLO è anche la prima ad essere social-first.