Tra la vegetazione che cresce a dismisura, seguendo il sentiero di curve che si arrampica attraversando il parco delle Groane tra Limbiate e Solaro, esiste un Luna Park abbandonato. Conosciuto da molti come “GreenLand” negli anni 78/80 e poi diventato “Città Satellite” alla fine del millennio. Il parco divertimenti della Brianza fu creato tra il 1964 e il 1965 e ciò che ne resta, in un’area di 374mila metri quadri, giace letteralmente abbandonato e degradato dal 2009, con gli scheletri di quelle giostre che per molti di noi rappresentano la spensieratezza dell’infanzia, con le montagne russe che sembrano sospese nel tempo, nel loro vano tentativo di farci volare, ancora una volta. Mentre la vernice cade, perdendo il colore e la magia, noi di Optimustechtube ci chiediamo: possono le tecnologie moderne portare questo, come moltissimi altri luoghi abbandonati, ai fasti di un tempo? Chiunque, ogni volta che scorge un sito abbandonato o un edificio dismesso, si chiede perché nessuno pensi mai di rimetterlo in sesto, invece di continuare a tenerlo così, morente tra le strade della città. Questi luoghi avrebbero senz’altro bisogno di infrastrutture nuove e intelligenti per soddisfare i bisogni dei loro cittadini e del business che vi si potrebbe sviluppare. Essendo coinvolti nel settore delle tecnologie, ci sentiamo di intavolare questo discorso perché crediamo nella tecnologia non come mero strumento fisico fine a se stesso, ma come un potenziale ponte per costruire una rete di comunicazione tra cittadini e città e tra cittadini e luoghi di interesse. Con la tecnologia si dà ai luoghi tutto un corollario di strumenti che poi deve essere applicato sul campo per renderli smart. Essere smart, quindi significa intraprendere un percorso culturale, eterno ed estremamente relativo, che muta a seconda dell’epoca e dei bisogni culturali della popolazione. Purtroppo, la tecnologia da sola non basta se poi non vi è in chi l’utilizza la consapevolezza e la cultura per sfruttarla al massimo. Dal punto di vista delle infrastrutture, è importante che le risorse disponibili siano utilizzate “in rete” per migliorare l’efficienza e consentire lo sviluppo sociale, culturale e urbano, ricomprendendo la disponibilità e la fornitura di servizi, facendo ampio uso delle tecnologie di informazione e comunicazione (telefonia fissa e mobile, reti informatiche, connessione wi-fi gratuita e a copertura totale), evidenziando l’importanza della connettività come importante fattore di sviluppo. Dal punto di vista economico, bisognerebbe approfittare dei vantaggi derivanti dalle opportunità offerte dalle tecnologie ICT per aumentare la prosperità locale e la competitività. Si ragiona quindi sulla creazione di siti aventi caratteristiche tali da attrarre visitatori e – perché no – imprese. Dal punto di vista ambientale, emerge l’esigenza della sostenibilità, aspetto molto importante in un mondo dove le risorse sono scarse e dove le città basano sempre più il loro sviluppo anche sulla disponibilità delle risorse turistiche e naturali. In altri termini, lo “sfruttamento” del sito deve garantire l’uso sicuro e rinnovabile del patrimonio naturale. Dal punto di vista tecnologico, infine, possiamo fare alcuni esempi concreti delle tecnologie di cui può dotarsi un luogo pronto a rinascere. Possiamo ad esempio considerare una rete di sensori in grado di misurare diversi parametri per una gestione efficiente delle attrazioni (nel caso dei luna park), con dati forniti in modalità wireless e in tempo reale ai cittadini o alle autorità competenti. I cittadini possono quindi monitorare la concentrazione di inquinamento (ambientale, sonoro, ecc.), ottenendo anche allarmi automatici quando il livello supera una certa soglia. Analogamente, è possibile ottimizzare l’irrigazione dei parchi, o l’illuminazione delle strade. Ancora: si possono rilevare perdite nella rete idrica, eseguire una mappatura del rumore, o impostare l’invio di avvisi automatici da parte dei cassonetti della spazzatura quando sono quasi pieni. Le tecnologie sono tante, e non riguardano solo i servizi per la mobilità privata e pubblica. Certo, le tecnologie hanno un prezzo, ma i benefici che si ottengono dal loro utilizzo sono molto elevati (a patto ovviamente di progettare i vari sistemi con competenza ed accuratezza). Se poi pensiamo che la nostalgia che oggi ci attanaglia al solo pensiero dei momenti di gioia e di svago che questi luoghi ci hanno lasciato, fermi nel tempo, proprio come le risate che sono rimaste incollate ai seggiolini degli autoscontri, tra le ninfee del laghetto e nel prato ormai lasciato abbandonato al suo destino, forse ne vale la pena. Quel che è rimasto di “Greenland” fa quasi male al cuore, e si spera che qualcuno riqualifichi la zona e che crei di nuovo uno spazio dedicato al divertimento in mezzo alla natura. Grazie alle nuove tecnologie.
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