Fra cinque anni il mondo degli smartphone verrà invaso dalla nuova tendenza, caratterizzata dalla flessibilità. Avremo gioielli tecnologici a prova di gesti maldestri, dimenticanze e cadute rovinose. Al momento i ricercatori dello Human Media Lab di Queen’s University del Canada hanno presentato del ‘ReFlex’, questo il suo nome, solo un prototipo con la speranza di incontrare il favore delle case produttrici. ReFlex è il primo smartphone al mondo che si può utilizzare flettendo lo schermo, tramite il multi-touch del display, sia con specifiche gesture. L’obiettivo è quello di rivoluzionare l’utilizzo del telefono rispetto a come lo conosciamo oggi, con un oggetto che si distingue in un mercato saturo come quello degli smartphone. Gli ultimi dati rilasciati, dimostrano un netto rallentamento delle vendite rispetto agli anni passati e questo, inevitabilmente, spinge i giganti del settore verso nuove strategie, tese ad introdurre telefoni con fotocamere più performanti, batterie più longeve e processori estremamente prestanti. L’intento delle aziende hi-tech – ovviamente – è quello di aumentare le vendite, spingendo i consumatori ad aggiornare il proprio device con uno che abbia caratteristiche hardware migliori di quello posseduto. Ma si sa, il mondo high-tech è estremamente volubile è tutto ciò potrebbe comunque non bastare e proprio questo è uno dei punti di forza su cui punta ReFlex per il suo sviluppo. L’obbiettivo è quello di rinnovare e stravolgere il concetto di smartphone, portando una ventata d’aria fresca per incentivare gli utenti al cambiamento e all’acquisto. Lo smartphone monta un sistema Android versione KitKat 4.4, un display flessibile da 6 pollici prodotto da LG e del tipo OLED, con una risoluzione 720p, ma si differenzia dagli altri device per via dei sensori di tocco e curvatura installati sul retro. Mediante la flessione del display, sarà possibile inviare dei comandi al sistema operativo, rendendo l’interazione fisica con il telefono più realistica ed avvicinando così l’utilizzo degli smartphone a quello degli oggetti comuni. ReFlex è stato arricchito, poi, di una serie di app che ne mettono in evidenza le particolari caretteristiche. In particolare, i ricercatori, hanno puntato sui giochi e sugli ebook dove, per entrambi, avere uno smartphone flessibile ne può agevolare il ‘consumo’. In passato aziende come LG e Samsung avevano già presentato dei prototipi di schermo flessibile, però, nessuno di questi era capace di comunicare con il software del dispositivo grazie alla curvatura. Proprio per questa ragione, il direttore dell’Human Media Lab descrive la tecnologia di ReFlex come una vera novità nel campo dell’interazione fisica con gli smartphone flessibili, re di una rivoluzione in cui i dispositivi giungeranno ad un grado di utilizzabilità mai avuto (né, forse, pensato) prima d’ora.
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