imageIl progresso tecnologico ha investito fortemente il mondo della musica. Ce ne rendiamo conto tutti, ma non sempre ci è chiaro perché e in quale misura. Le recenti riproduzioni in digitale di interi corpus musicali hanno posto un interrogativo su quanto sia uguale o differente la percezione dell’ascoltatore nei tre scenari: dal vivo, al momento, nella vecchia riproduzione in lp, cara a molti di noi, nella nuova versione digitalizzata. Dalla parte di chi compone la musica e di chi la esegue, ci si domanda se la produzione di musica digitalizzata modifichi la composizione musicale. Ci si interroga sul rapporto diverso che lega il musicista ai suoi ascoltatori, quando sa che la maggior parte di coloro che lo ascolteranno usufruiranno di una raffinatissima registrazione o, piuttosto, del proprio inseparabile smartphone. I legami tra musica e tecnologia ultimamente si sono stretti moltissimo; dal musicista professionista che può avere un’anteprima della propria composizione scrivendo semplicemente note su un pentagramma virtuale, al dilettante che può divertirsi con effetti particolari, suoni insoliti e quant’altro, la tecnologia mette a disposizione e comunque permette di fare. Così, prendo sempre più piede app che incorporano una vasta gamma di sintetizzatori, drum machine, tavola armonica, effetti, mixer, sequencer. Tra le più famose, c’è Caustic che rende possibile collegare alla app un MIDI controller, come una tastiera. Audio Evolution Mobile, invece, funziona come un piccolo studio di registrazione: è perfetta per registrare in multitraccia strumenti esterni a un livello quasi professionale. Una volta importati, i suoni si possono modificare sfruttando le numerose opzioni e gli effetti della app; successivamente li si utilizza per creare loop. Dopo aver composto la traccia mixando i vari loop è possibile esportare i brani e condividerli anche sui social. Per chi, invece, cerchi un modo facile e veloce per creare musica c’è GarageBand. Senza opzione di input MIDI e con una libreria di strumenti ed effetti non ricchissima, l’applicazione offre comunque un’alta qualità di registrazione delle tracce. Il suo punto di forza è la facilità d’uso: se si è alle prime armi e si vuole imparare a fare musica con una app, GarageBand è quello che ci vuole. Insomma, sia che siate dei dei musicisti professionisti oppure che abbiate una grande passioneper la musica, da oggi sapete che anche il vostro smartphone potrà trasformarsi in un efficace strumento per comporre nuove melodie. Tutto ciò che bisogna fare è scaricare sul proprio dispositivo mobile delle applicazioni che funzionino come dei sintetizzatori o degli strumenti musicali. Chissà se oggi è ancora possibile essere un musicista puro, come un tempo, senza una componente tecnologica nella propria formazione.