Un impianto fotovoltaico è un generatore di energia elettrica che, per il suo funzionamento, non necessita di combustibile né di parti in movimento perché trasforma direttamente l’energia contenuta nella radiazione solare in energia elettrica. Ma il problema sorge quando non si hanno a disposizione vaste distese di terra vuote dove poter collocare i pannelli che la catturano: in tal caso, com’è possibile aumentare la quota di energia proveniente da una fonte pulita e rinnovabile come il sole? Una possibile soluzione ce la offre il Giappone, dove si sta sperimentando la creazione di piattaforme galleggianti all’interno di bacini idrici artificiali. La Century Tokyo Leasing Corporation e la Kyocera Corporation hanno infatti unito le forze in una joint venture annunciando che Kyocera TCL Solar ha iniziato la costruzione dell’impianto fotovoltaico galleggiante da 13.7 megawatt più grande del mondo sul bacino idrico Yamakura Dam, gestito dalla Public Enterprises Agency della Prefettura di Chiba per i servizi idrici industriali del Giappone, che dovrebbe essere ultimato nel 2018. Per allora le acque del serbatoio idroelettrico di Yakamura saranno coperte per un’ampiezza di 180.000 metri quadrati da ben 51mila moduli solari firmati Kyocera. Certo, se volgiamo lo sguardo al passato, questo non è il primo impianto solare galleggiante per Kyocera TC Solar, la quale nel marzo scorso ha già allacciato alla rete elettrica nazionale due centrali solari galleggianti da 1,7 e 1,2 MW, seguite dopo poco dall’inaugurazione di una terza istallazione da 2,3 MW di potenza. La società sembra aver aperto una nuova strada per la tecnologia solare in netta contrapposizione con le istallazioni a terra. In realtà si tratta quasi di una scelta obbligata: l’impulso dato dal Governo giapponese al settore fotovoltaico, ha permesso in breve tempo una rapida diffusione della tecnologia su scala utility, diminuendo in maniera sensibile la quantità di terreno ‘libero’ adatto alle grandi istallazioni. Gli enti pubblici stanno dunque favorendo soluzioni alternative preferendo aree di destinazione come ex-discariche, bacini idrici o campi da golf inutilizzati. Prima ancora, però, la società francese Ciel et Terre ha realizzato -ben dieci anni fa’, nel 2006 – una piattaforma per l’energia solare galleggiante in un bacino di irrigazione nella campagna inglese, nel Berkshire. Com’è noto, la produzione di energia elettrica per effetto fotovoltaico è completamente scevra da ogni tipo di emissione (inquinante o meno) e non consuma alcun tipo di combustibile. A ciò si aggiungano i vantaggi di queste piattaforme galleggianti, in grado di ridurre l’evaporazione dell’acqua e la crescita delle alghe grazie all’ombreggiatura, completamente riciclabili, resistenti alla corrosione e progettate per resistere a qualsiasi stress fisico, tifoni compresi.