Seduti sulle panchine di un parco, ricordiamo con nostalgia il telefono a gettoni, la segreteria telefonica, i libri, facendo letteralmente ridere le nuove generazioni, quelle dell’iperconnessione dove con uno smartphone puoi fare e avere tutto ciò che desideri. O almeno, così sembra. Lo smartphone si basa sulla cancellazione dei tempi “morti” che paradossalmente annienta il nostro spirito di adattamento. Un meccanismo che, se non controllato, ci fa credere di poter stare bene evitando di affrontare le cose. Tutto e subito, tutto a portata di mano, di un click. Il problema non è come noi, generazioni di oggi, che con lo smartphone non ci siamo cresciuti, usiamo questo strumento (di comunicazione?). Tra cinquant’anni – più o meno – tutti lo useranno in maniera impropria. I tempi morti nella vita servono a fare spazio nella mente, assorbire gli imprevisti e bilanciare i momenti felici. Oggi con il sovraffollamento delle informazioni la nostra mente è una cantina colma di oggetti, così la nostra mente è piena di informazioni. È ancora di più quella che viene chiamata “Generazione Z“, quella di chi ha meno di 20 anni, di chi è cresciuto immerso nella tecnologia, senza dimenticarsi della propria privacy; di chi è ambizioso e pragmatico, di chi non beve e non fuma: questa è la Generazione Z, i teenagers di oggi che nel 2020 rappresenteranno il 40% dei consumatori negli USA, Europa e BRIC (Brasile, Russia, India e Cina). Nati poco dopo la generazione più indagata e analizzata della storia del marketing, i Millenials, gli Zeta incarnano l’ultima sfida per il mondo della comunicazione. Con lo scopo di conoscere usi, costumi e abitudini dei ragazzini dell’iperconnessione, nasce “Engaging Gen Z“, lo studio internazionale realizzato da Ketchum – leader tra le maggiori agenzie di relazioni pubbliche – che fotografa le abitudini e i modelli di comportamento della Generazione Z. Con questo progetto Ketchum si fa anticipatore del nuovo scenario e delle tendenze dettate dalla Gen Z per supportare i brand suoi clienti nel reindirizzare in maniera efficace le strategie di comunicazione e marketing, interpretare i bisogni di questo target emergente e intercettare le tendenze future, come spiegato da Andrea Cornelli, Ceo e Vp di Ketchum Italia. Basato su una solida esperienza e conoscenza nel campo dei trend internazionali, Ketchum attraverso Engaging Gen Z vuole offrire una vera e propria guida su come approcciare gli “Zeta” lavorando nel rispetto della legislazione sul diritto alla privacy online e sulla pubblicità per i minori, con l’obiettivo di condividere con i clienti del suo network un modo di pensare alle nuove generazioni di consumatori che possa essere davvero “break through”.
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