A chi non piacerebbe sedersi alla guida della propria autovettura con la stessa tranquillità di quando ci si accomoda sulla poltrona del salotto di casa nostra? Ebbene, presto non sarà più un sogno. Il settore delle quattro ruote, infatti, è stato letteralmente investito dalla innovazioni high-tech maggiormente innovative, complice la volontà di rendere il viaggio un’esperienza quanto più piacevole, scevra dello stress che, quotidianamente, ci assale quando ci troviamo al volante. A partire dalla tecnologia che permetterà alle vetture di guidare autonomamente, l’esperienza su strada risulterà ancora più gradevole grazie alla nuova Mondeo Vignale di Ford, equipaggiata con il sistema Active Noise Control, un insieme di altoparlanti dedicati alla cancellazione attiva dei disturbi provenienti dall’ambiente esterno e materiali studiati appositamente per migliorarne il comfort. Adottando questo innovativo sistema, l’automobile diventerà anche un luogo di intrattenimento, dove concedersi all’ascolto della propria musica preferita, anche se allestire un impianto capace di riprodurre un suono di qualità in uno spazio particolare come quello di una vettura non è cosa facile. Allora, ci viene da chiedere, com’è possibile che l’azienda del famoso Ovale Blu sia riuscita nell’impresa? Cosa le ha permesso di ottenere un tale risultato senza precedenti? Ford non è stata sola in questa impresa: la partnership siglata con gli ingegneri di Sony ha portato alla nascita di un sistema che include fino a dodici casse, per una potenza massima pari a 500 W, installabile anche sulle vetture a marchio Ford già sul mercato tramite un’operazione di aggiornamento. La difficoltà insita della realizzazione di un simile impianto audio, grande non solo per i numeri, ma anche e soprattutto per la qualità ottenuta, è data dal fatto che per l’ascolto della musica in auto vanno considerati molteplici fattori, e tutti di eguale importanza: la forma dell’abitacolo, il materiale impiegato per il rivestimento degli interni, la posizione dei sedili rispetto agli speaker che emettono il segnale, il numero di porte, il modello (berlina, station wagon o coupè) è molto altro. Se pensiamo a noi stessi quando, comodamente seduti in salotto, ascoltiamo la nostra musica preferita, possiamo comprendere tale difficoltà: in quella circostanza, dovremmo essere soliti posizionarci, per comodità di ascolto, nel c.d. sweet spot (nient’altro che “il punto più favorevole”), e cioè con le casse orientate verso le nostre orecchie. Inutile dire che, all’interno dell’abitacolo della nostra auto, questo è molto difficile, se non impossibile: siamo seduti sul lato sinistro o su quello destro dell’auto e la distanza tra le nostre orecchie e ogni cassa varia. Mirko Girschewski di Sony spiega com’è possibile aggirare questo ostacolo tramite un ritardo che consente alle informazioni provenienti dalla cassa sinistra di essere ricevute contemporaneamente dalla cassa destra. Con questo accorgimento, viene garantita un’esperienza di ascolto senza compromessi con qualsiasi genere musicale, senza che l’esperienza di ascolto al volante risulti invasiva. Insomma, così come la stessa musica è stata travolta dal processo di smaterializzazione, che, nel tempo di qualche lustro, ha stravolto le nostre abitudini d’ascolto, passando dalle musicassette allo streaming, toccando tecnologie e step intermedi come il formato MP3 e la comunicazione wireless via Bluetooth, anche i sistemi e gli impianti dedicati all’ascolto sono in continua evoluzione, e attraggono gli automaker al punto di catalizzare la loro attenzione nella realizzazione di un sistema audio di bordo che corrisponda a ciò che gli ascoltatori/ guidatori si aspettano.