Città future, tecnologiche, connesse e “aumentate“: è questa la sfida del futuro, senza tralasciare la costruzione di situazioni che assecondino e armonizzino processi naturali. A tal riguardo, sono in molti a parlare dei cosiddetti “Big Data“. Per capire cosa indichi questa espressione, basta pensare all’effettiva quantità di dati oggi generati, che, come possiamo immaginare, è abnorme: dagli smartphone, alla carte di credito usate per gli acquisti, dalla televisione agli storage necessari per le applicazioni di tablet e computer, dalle infrastrutture intelligenti delle città, fino ai sensori montati sugli edifici, sui mezzi di trasporto pubblici e privati. La rivoluzione a cui ci si rifersice parlando di Big Data è riferita alla capacità di usare tutti queste informazioni per elaborare, analizzare e trovare riscontri oggettivi su diverse tematiche. Forse non ci avete mai pensato, ma i grandi motori di ricerca come Google, Yahoo, Yandex o Bing lavorano con i Big Data quando ci mostrano i risultati. I motori di ricerca gestiscono migliaia di miliardi di oggetti in Rete e analizzano il comportamento online di miliardi di utenti per comprendere cosa stiamo cercando esattamente su Internet. È normale, quindi, che questi giganti della tecnologia siano stati i pionieri nel settore dell’analisi dei dati (di tutti i campi) e che mettano in commercio prodotti che abbiano qualche vincolo con i Big Data. Per comprende ancora meglio la portata rivoluzionaria dei Big Data, basta pensare a quando Moutain View, analizzando i gruppi dei termini di ricerca digitati dagli utenti sul proprio motore, era riuscito a prevedere (solo nel 2008) l’avanzamento dei focolai di influenza nei territori degli USA più velocemente di come lo stesso ministero della salute non fosse riuscito a fare utilizzando i record di ammissione ospedaliera delle strutture sanitare pubbliche e private. E ancora: grazie ai Big Data, guidare in città evitando il traffico adesso è possibile. Ad esempio, Yandex Company ha raffinato le sue abilità nel campo dell’analisi dei dati, osservandoli da un differente punto di vista. Ed è così che è nata la soluzione Yandex Traffic, che analizza le informazioni provenienti da varie fonti e mostra in tempo reale il traffico in una determinata città. Ma non è finita qui: città più all’avanguardia, come Copenhagen, cercano di realizzare un ambizioso progetto che mira a costruire una rete di database pubblici in grado di raccogliere i dati relativi ad ogni aspetto della vita cittadina. Il comune della Danimarca, insieme ad Hitachi e ad altre imprese private, ha lanciato Copenhagen Big Data Platform, una piattaforma che entro fine anno immagazzinerà informazioni su rete elettrica, traffico, sicurezza stradale, clima, inquinamento, consumo idrico, illuminazione pubblica e tanto altro. Big data che si arricchiranno delle segnalazioni che gli stessi cittadini potranno effettuare tramite tablet e smartphone grazie ad una app dedicata, con lo scopo di conoscere la città nei minimi dettagli, non solo per trasformarla in una Smart city, ma anche – e soprattutto – in una città più verde e sicura. Insomma, i Big Data rappresentano gli strumenti imprescindibili per lo sviluppo di una digital economy delle smart cities.