imageAmbiente e tecnologia: un binomio che in apparenza stride, ma che in realtà ha molti più punti di contatto di quelli che ci si potrebbe aspettare. È noto come la conoscenza ed il progresso che essa apporta, preservino il patrimonio artistico, contribuisca ad evitare tragedie e aiuti nel risparmio di denaro, soprattutto quando le conoscenze ed i mezzi del progresso vengono correttamente impiegati nel valutare con precisione un rischio idrogeologico o quando si ispeziona un’area da coltivare scoprendone caratteristiche fino a quel momento ignorate. È un’idea di Finmeccanica, azienda leader nel settore dell’alta tecnologia e tra i principali attori mondiali in difesa, aerospazio e sicurezza, quella di guidarci nel nuovo, pratico mondo delle tecnologie applicate all’ambiente. E questo è stato anche il tema del convegno presentato a Expo lo scorso 15 settembre dal titolo “La grande bellezza del paesaggio italiano”. Elicotteri, aerei, droni o satelliti trasportano di volta in volta i sensori più adatti a raccogliere le informazioni volte a cogliere fenomeni naturali più o meno gravi. Utile può essere il sensore ottico iperspettrale in grado di individuare la composizione dei materiali osservati, e cioè capaci di valutare la composizione bio-chimica del terreno e delle colture, come anche il radar montato su satelliti capace di verificare gli spostamenti del terreno, o il monitoraggio dei terreni quando questi, dopo un’alluvione, non rispondono allo stesso modo in considerazione della diversa composizione che li caratterizza. Monitorandoli in modo costante si ottengono dati (anche con varianti millimetriche) che permettono di intervenire prima che avvenga un disastro idrogeologico. Ma la tecnologia tutela non solo la bellezza dell’ambiente che ci circonda, bensì anche il patrimonio artistico: infatti, le analisi iperspettrali permettono azioni mirate sui monumenti, opere singole o siti archeologici, arginando, e alle volte anche risolvendo, le problematiche che l’inquinamento apporta ai materiali con cui sono costruiti i monumenti storici, deteriorandoli (ad esempio il marmo in gesso). Pur sapendo che stiamo attraversando una fase in cui non è facile fare investimenti, siamo fortemente convinti che interventi del genere avranno un triplice risultato: un ambiente migliore, la salvaguardia del patrimonio storico-artistico-archeologico e la possibilità di far lavorare le aziende del nostro territorio.