imageSe dovesimo decidere l’annuncio più interessante fatto a IFA 2015, di sicuro l’oggetto più rivoluzionario presentato è un piccolo frigorifero che ospita vini alla giusta temperatura, quella che in gergo viene definita una “cantinetta“. E cosa c’è di nuovo? Vi starete chiedendo. Partiamo dal principio: tutti i frigoriferi hanno ‘un cuore’, che è dato da un un compressore il cui compito è quello di aspirare gas dall’evaporatore e di pomparlo nel condensatore controllando la circolazione del refrigerante e aumentando la pressione del circuito e di conseguenza la temperatura del refrigerante. Lo sentite nel silenzio della vostra cucina partire a intervalli regolari per mantenere la temperatura costante dei vostri cibi o bevande all’interno dei vari reparti del vostro frigorifero. Il frigorifero moderno è stato inventato nel 1851 e gli unici tentativi nel secolo scorso di riprogettarlo vennero curiosamente nel 1926 da Albert Einstein e dal suo ex studente Leo Szilard che brevettarono più tardi un frigorifero ad assorbimento senza parti in movimento, che operava a pressione costante, e richiedeva solo una fonte di calore per funzionare. Il problema principale degli attuali frigoriferi è che il compressore è ingombrante, richiede molta energia, ha un funzionamento meccanico che produce rumore e deve usare gas refrigeranti. Il “compressore a stato solido” di Haier, azienda cinese al sesto anno di primato nel settore grandi eletttro domestici, non ha parti in movimento, non vibra, non fa rumore e non contiene olio, può funzionare con qualsiasi pendenza o in caso di bruschi cambiamenti di pendenza ed è pure piccolissimo tanto da far risparmiare lo spazio per 6 bottiglie in una cantinetta standard rispetto a quellla con compressore tradizionale e di portarlo in Classe A mentre tutti gli altri prodotti della concorrenza arrivano normalmente in Classe B. La spiegazione sul funzionamento del “compressore a stato solido” brevettato da Haier è abbastanza misteriosa: si tratta comunque di una sorta di cella di Peltier che usa acqua e anidride carbonica con un sistema di ricircolazione: questo dovrebbe ridurre i difetti tipici della cella che normalmente offre un basso rendimento e richiede un buon sistema di dissipazione tanto che viene utilizzata normalmente per necessità di raffredamento ultralocalizzato in circuti stampati per chip dalle piccole dimensioni. Sembrerebbe proprio che sia in arrivo l’era dei frigorferi “muti”, con meno spazio rubato dal vetusto compressore e in grado di funzionare in tutte le condizioni e pendenze!