Le realtà che operano nel settore automotive sono costantemente impegnate nello sviluppo e nella progettazione di soluzioni che sappiano rendere la mobilità più sicura: dai sistemi che garantiscono il pieno controllo del veicolo in fase di frenata a quelli che permettono di gestire in modo intelligente la guida per evitare pericolose collisioni. Il progresso tecnologico applicato ai motori mira innanzitutto a salvaguardare l’incolumità sia di chi si mette al volante che dei passeggeri, senza dimenticare gli altri protagonisti della strada. In questo percorso d’innovazione non ci si può dimenticare dei pneumatici, che in termini concreti rappresentano l’unico punto di contatto tra il mezzo e l’asfalto. La ruota non è più intesa come una parte dedita esclusivamente al rotolamento, bensì in qualità di componente attiva della vettura, come estremità di ciò che può a tutti gli effetti essere definito un corpo meccanico all’interno del quale siedono persone in carne ed ossa. Non risulta dunque difficile immaginare perché le aziende che operano in questo segmento del mercato siano ormai da lungo tempo al lavoro per trovare il modo di rendere il tutto più efficiente e sicuro. Tra i concept più interessanti ci sono quelli air-free: il pneumatico viene privato di quella che è storicamente la sua parte principale, ovvero la camera d’aria interna che separa la strada dal veicolo, diminuendo l’attrito generato durante la marcia. Una componente che può però essere anche oggetto di forature, costringendo a sostituire interamente la ruota o ad applicare una riparazione di fortuna finché non sarà possibile cambiare il copertone. L’idea sviluppata da Hankook con iFlex è intrigante: si tratta di un NPT, ovvero un Non-Pneumatic Tire, costituito da una struttura composta da tre layer differenti (esterno, interno e centrale) che non necessita di essere gonfiata. La perfetta stabilità è assicurata fino ad una velocità massima pari a 130 Km/h. Inoltre, quando si incontra un ostacolo di piccole dimensioni, come una pietra oppure un dosso, il pneumatico si deforma svolgendo anche il ruolo di ammortizzatore, assorbendo l’impatto a beneficio del comfort nell’abitacolo. Il progetto ha anche una valenza eco-friendly non di secondaria importanza, in quanto per la costruzione viene impiegato esclusivamente materiale di recupero. Anche Bridgestone ha avviato anni fa lo sviluppo di una tecnologia simile, presentandola in occasione della fiera di settore Tokyo Motor Show andata in scena nel 2013. Il principio è lo stesso, con una struttura a raggi realizzata in resina termoplastica (riciclabile, dunque “green”) e studiata per supportare al meglio il peso dell’automobile. I vantaggi sono molteplici: non c’è bisogno di controllare periodicamente la pressione nella camera d’aria, sparisce il rischio di forature e di conseguenza la manutenzione richiesta diminuisce. Il sistema FEM (Finite Element Method) impiegato, inoltre, riduce le tensioni e le deformazioni nella parte interna, garantendo performance elevate e grande versatilità dovuta all’ottimizzazione nella ripartizione dei pesi. A tutto questo si aggiunge anche la bassa resistenza al rotolamento che riduce l’energia dissipata e, come logica conseguenza, sia il consumo di carburante che le emissioni di CO2 nell’ambiente. Guidare non è mai stato così sicuro!