In questi giorni di caldo torrido, siamo tutti d’accordo sul fatto che l’aria condizionata sia irrinunciabile. Ma a chi va’ il merito di aver inventato l’aria condizionata, o meglio, il “condizionamento ad aria” (dall’inglese air conditioning)? La sua paternità va’ all’ingegnere americano Willis Haviland Carrier, che nel lontano 1901, all’età di 25 anni, ideò una macchina per la riduzione dell’umidità e della temperatura nell’aria. Il sistema, brevettato nel 1906, vide la luce nel primo condizionatore installato, nel 17 luglio 1902 in una tipografia di Brooklyn, a New York, dove i continui sbalzi di umidità rendevano difficile il corretto trattamento della carta e degli inchiostri. Le applicazioni si estesero rapidamente all’industria tessile, quindi agli uffici (per aumentare il rendimento degli impiegati), infine, nel secondo dopoguerra, arrivarono alle abitazioni private e alle automobili. I gas utilizzati nei primi condizionatori, clorometano e ammoniaca, erano altamente tossici e l’accidentale rottura dei compressori poteva essere fatale. Fu solo nel 1928 che tali gas furono sostituiti con i clorofluorocarburi, derivati dal metano e conosciuti sotto l’unico nome di freon, che hanno ottime proprietà refrigeranti e sono innocui per l’uomo; purtroppo, però, sono molto dannosi per l’ozono atmosferico. Per questo motivo, la ricerca scientifica e tecnologica è alla continua ricerca della soluzione perfetta, per l’uomo e per l’ambiente, ed una delle soluzioni oggi proposta è il solar cooling, abbinamento tra pannelli solari termici ed una macchina frigorifera. In altre parole, la tecnologia del solar cooling permette di produrre freddo, sotto forma di acqua refrigerata o di aria condizionata, a partire da una sorgente di calore. Considerando gli elevati costi e le taglie che caratterizzano le macchine frigorifere (poche sotto i 20 kW), ad oggi il solar cooling risulta realizzabile soltanto per sistemi di condizionamento/refrigerazione di tipo centralizzato, in cui l’aria fredda viene portata nelle singole zone dell’edificio attraverso un sistema di canalizzazioni o una rete di distribuzione. Per farla semplice, lo schema di funzionamento prevede chei pannelli solari assorbano la radiazione del sole e la trasformano aria calda, che viene fatta transitare attraverso la macchina frigorifera, che la trasforma a sua volta in aria fredda, che viene infine impiegata per raffrescare gli ambienti. Il solar cooling sfrutta il fatto che le ore della giornata estiva in cui c’è la maggiore richiesta di freddo per il condizionamento degli edifici, coincidono con la massima disponibilità di radiazione solare. Il solar cooling apporta benefici su diversi fronti. Dal punto di vista del sistema elettrico nazionale, la diffusione su larga scala di questa tecnologia può contribuire ad allentare la pressione sulla rete elettrica, evitando i pericolosi picchi estivi. Dal punto di vista di chi sceglie di installare un impianto solar cooling, ci sono consistenti benefici in termini di risparmio energetico ed economico. Senza considerare la riduzione di emissioni inquinanti e di CO2 in atmosfera. Il primo edificio in Italia ad aver scelto il raffrescamento con tecnologia solar cooling è un centro per l’accoglienza diurna degli anziani del Comune di Gorla Maggiore, in provincia di Varese. Grazie a questa tecnologia, il Centro Diurno Integrato raffresca i suoi locali con l’energia frigorifera prodotta dalla trasformazione dell’energia solare. L’impianto di raffrescamento è stato realizzato con il contributo di Regione Lombardia ed utilizza una tecnologia nuova per l’Italia in questa applicazione, che vede un parco solare a concentrazione abbinato ad una macchina ad assorbimento per la generazione di fresco. Un modo per rinfrescarsi senza far del male all’ambiente in cui viviamo, grazie all’innovazione tecnologica!