Gratuita, poliglotta, collaborativa, onnisciente: stiamo parlando della enciclopedia 2.0 in cui tutti, dagli studenti ai pensionati, ci siamo imbattuti almeno una volta nella vita: Wikipedia. La sua sapienza rispecchia il suo nome, che in hawaiano significa letteralmente ‘cultura veloce’, mentre le sue origini non sono così scontate. Nata come progetto complementare di Nupedia, disegno di una sorta di Treccani libera da consultare online messo a punto dalla società Bomis il 9 marzo 2000, Wikipedia vide la luce l’anno successivo. Madrelingua inglese, alla fine del suo primo anno di vita l’enciclopedia di Internet conosceva già 18 lingue diverse, mentre oggi Wikipedia è pubblicata in 288 lingue differenti (di cui circa 250 attive). Finanziata dall’organizzazione no profit Wikimedia Foundation, da quando ha raggiunto un considerevole numero di voci, i mass media la citano sempre più spesso, non solo come tipico fenomeno del Web 2.0, ma anche e soprattutto come massima espressione di democrazia del sapere, alimentata dal basso grazie anche alla sua particolarità di essere modificabile e aggiornabile da chiunque, nel bene e nel male. Il primo, grande traguardo, lo ha tagliato l’edizione inglese nel settembre 2007, arrivando a contare 2 milioni di voci e così diventando la più vasta enciclopedia mai scritta, superando addirittura la storica enciclopedia Yongle, datata 1407, che ha detenuto il primato per 600 anni; nel 2008 è entrata nel Guinness dei primati come la più grande enciclopedia al mondo e nel mese di marzo dello stesso anno ha raggiunto le 10 milioni di voci. Questo successo, difficilmente eguagliabile, è da ricercare in quello che è il punto di raccordo tra tutte le edizioni, linea guida del progetto, il punto di vista neutrale: questo canone, inderogabile e comune a tutte le edizioni linguistiche del progetto Wikipedia, impone una trattazione dell’argomento del quale si scrive presentando tutti i punti di vista rilevanti in maniera equa, proporzionata alla loro rilevanza e senza pregiudizi, assicurando eguaglianza e rispetto per le opinioni di ciascun essere umano. Ma se pensate che sia tutto qui, vi sbagliate: il fondatore di Wikipedia Jimmy Wales è stato tra i protagonisti del MWC appena conclusosi a Barcellona per annunciare la sua prossima crociata: portare in alcuni dei paesi piu poveri dell’Africa il mondo di Internet, garantendo l’accesso gratuito ai contenuti della sua enciclopedia. Certo, Wikipedia è un luogo incredibile di collaborazione e condivisione di conoscenza, un bene comune potenzialmente in grado di sfruttare al meglio l’intelligenza di migliaia di persone per risolvere i problemi di tutti. Condividere conoscenza e dare accesso all’informazione è un obiettivo difficile da raggiungere, ma Wikipedia è riuscita (e sta continuando a riuscirci),in questa impresa: un’arma di collaborazione di massa per arginare l’ignoranza partendo dal World Wide Web.